Divorzio alla Veneziana
Di Theusk
A Venezia divorzi e annullamenti si potevano ottenere senza molte difficoltà . Per esempio, dal 20 agosto 1777 al 20 agosto 1782, ci furono 293 cause di divorzio e 22 annullamenti.
Altre cause frequenti erano il matrimonio non consumato o contratto forzosamente, la dilapidazione della dote e il volersi salvare dai creditori del marito.
Il marito chiedeva il divorzio perché la moglie aveva abbandonato la casa, o perché “ invasa da mali abiti“, oppure perché la moglie aveva “torbida indole” o faceva spese rovinose.
A volte però le accuse dei mariti risultavano poco affidabili come nel caso di
un patrizio, Giovanni Cornaro (1753) il quale volle separarsi dalla moglie, la nobildonna Orsetta Venier ” a causa dell’odore dei piedi relativo alle narici del marito, e li medici ne fanno attestato”.
Infine, il 27 luglio 1785 il Consiglio dei X esortava i parroci a dare ai coniugandi quelle istruzioni prescritte dal Concilio di Trento “affinché i coniugi non possano allegare ignoranza e siano essi tolti della maggior parte dei pretesti da introdurre nelle cause matrimoniali”, inoltre si ordinava che nei ricorsi per ottenere il divorzio fossero esposti “con precisione e chiarezza li motivi…veramente canonici”. Si volevano poi conoscere esattamente le colpe di cui si accusavano le parti contendenti, perché se tali colpe avessero offeso le leggi civili dovevano “devenir soggette al giudizio secolare…pur libero rimanendo dei giudizi ecclesiastici in corso“.