“EL SANTO” LA BASILICA CHE SFIDAVA SAN MARCO
Credo che pochi sappiano, ma c’è un collegamento tra la basilica marciana e la basilica padovana. Dell’architetto non sappiamo nulla, ma pare certo che i frati si ispirassero, in un’epoca in cui il Comune di Padova gareggiava in ricchezza e splendore con quello di Venezia (entrambi ancora indipendenti e concorrenti), proprio alla basilica di san Marco. Ecco cosa vi ho trovato in merito:
La Pontificia Basilica di S. Antonio, che i padovani chiamano Il Santo, è il principale monumento di Padova e uno tra i maggiori capolavori d’arte del mondo. Riconosciuto dalla Santa Sede come Santuario internazionale, è anche uno dei più celebri e frequentati luoghi di culto della cristianità.
L’architetto è sconosciuto; probabilmente fu un francescano di genio e di vasta cultura figurativa. Il tempio fu iniziato nel 1232 a onore di s. Antonio di Padova e fu compiuto nella sua parte principale sul finire del 1200.
Se nell’insieme il maestoso edificio palesa un forte influsso della Basilica di S. Marco in Venezia, nelle strutture massicce e imponenti è schiettamente romanico, mentre l’intera parte absidale slanciata e con le nove cappelle a raggiera appartiene al più puro gotico. Queste diverse e contrastanti caratteristiche sono fuse in un insieme del tutto originale, che a prima vista distingue la nostra Basilica da ogni altro tempio medievale. L’esterno si presenta quanto mai pittoresco, specie visto dall’abside; invece l’interno è caratterizzato da un’austera grandiosità.
Come si presenta ora, la Cappella dell’Arca è opera splendida del Rinascimento, iniziata nel 1500 e portata a termine alla fine dello stesso secolo.
Ne fu architetto probabilmente Tullio Lombardo; ne eseguì il modello A. Riccio (Briosco). Vi hanno lavorato i maggiori scultori veneti dell’epoca. Lungo le pareti sono disposti nove rilievi marmorei, con scene della vita e miracoli di s. Antonio.
La cappella fu eretta verso la fine del sec. XVII in sontuoso stile barocco su progetto dell’architetto scultore Filippo Parodi.
presbiterio o altare maggiore
L’altare maggiore e il presbiterio, sono delimitati da un’elegante balaustra (adorna di 4 belle statue bronzee di Tiziano Aspetti, 1594).
CAPPELLA DEL BEATO LUCA
Si apre nella parete nord della Cappella della Madonna.
Il beato Luca da Padova fu discepolo e compagno di s. Antonio e, dopo la morte del Santo, continuatore dell’apostolato antoniano e probabile promotore della costruzione di questa basilica.
Il bell’altare risale al sec. XIII. Gli affreschi sono di Giusto de’ Menabuoi (1382). Rappresentano:
al centro, la Vergine tra Santi francescani;
ai fianchi dell’altare, due episodi dell’intercessione del beato Luca;
negli altri scomparti, alcuni episodi, tratti dalla Leggenda Aurea, degli apostoli Filippo e Giacomo.
Nell’arca che fa da mensa all’altare riposano le spoglie del beato Luca.
Cappella della Madonna Mora
È la parte superstite dell’antica chiesetta di Santa Maria Mater Domini, donata a s. Antonio nel 1229 dal vescovo di Padova Iacopo.
Qui il Santo celebrava la Messa, predicava, ascoltava le confessioni, si raccoglieva in preghiera; qui fu sepolto nel 1231 e le sue spoglie vi rimasero fino al 1263. Il bell’altare gotico con la maestosa statua della Vergine, è opera magnifica di un maestro francese: Rinaldino Puydarrieux (o di Guascogna, 1396). Alle pareti figurano vari affreschi risalenti ai secoli XIII e XIV.