Esiste un momento cruciale in cui i Veneti perdettero la Sovranità?
di Edoardo Rubini
Insomma: quando cadde la Repubblica?
La domanda se la pose qualche anno fa, in una conferenza all’Ateneo Veneto, uno storico che non ammiro tanto, ma a cui non si può disconoscere un certo acume, il prof. Gianantonio Paladini, ora scomparso.
Forse aveva infilato il dito dentro la piaga. Il principio della Sovranità Veneta è assoluto, imprescrittibile e inalienabile, osservo io.
Sul piano storico, invece, individuerei il momento critico – in cui si disconobbe formalmente la Sovranità Veneta – nel Congresso di Vienna del 1815, quando i 4 veri vincitori di 20 anni di guerra, Austria, Inghilterra, Prussia e Russia, restaurarono tutti i Regni abbattuti da Napoleone.
Non le Repubbliche, però, forse facendo una strana equazione Repubblica = Stato sovversivo liberale. Con questa equazione l’Austria fagocitò la Repubblica di San Marco da sempre cattolica, dando in realtà seguito alla mira espansionista mitteleuropea che durava da mille anni, avendo trovato autorevoli precedenti nella campagna militare antiveneta dei Franchi condotta dal “Re d’Italia” Pipino nell’809 e in quella di Massimiliano d’Asburgo con la Lega di Cambrais nel Cinquecento.
La Redazione riporta questa riflessione di un amico siciliano, Claudio Buda:
avevano paura di venezia..non perché potesse essere uno stato sovversivo..in quanto vecchia democrazia…ma perché la temevano come potenza economica…ed allora il suo smembramento ed asservimento sembrò la cosa più giusta!!..anche napoleone fece lo stesso ragionamento…per quanto decaduta…venezia el il suo sistema economico e giuridico facevano paura all’Europa di allora…..ed alla restaurazione…tutti furono d’accordo….a non ridare a Venezia la sua antica autonomia che poi si traduceva in autonomia economica….ergo la distrussero..facendola diventare una appendice dell’Austria…
Tutto vero… quante cose ci sarebbero da dire. Per esempio, che “el tremendo xorno” del 12 maggio 1797, la Veneta Serenissima Repubblica passò i poteri al popolo veneto, delegando per il momento una “Municipalità Democratica Provvisionale” che comunque era composta di Veneziani (per quanto filofrancesi e degeneri). Di sicuro i Veneti non perdettero con questo la Sovranità. Idem con il Trattato di Campoformido del 17 ottobre 1797, perché la cessione di territori tra Francia e Austria era manifestamente invalida, essendo stata operata ai danni della Veneta Serenissima Repubblica, Stato legittimo e sempre neutrale nella guerra che allora si andava a chiudere. Quindi tutto avvenne in plateale violazione del diritto internazionale. Il Congresso di Vienna perpetuò in realtà quell’abuso ai danni delle due incolpevoli Repubbliche di Venezia e di Genova, i cui popoli in realtà detengono ancora la relativa Sovranità, solo per il momento sospesa.