situla di Montebelluna ricostruzione
Nella situla di Montebelluna recentemente scoperta e poi ricostruita compare una specie di filmato immortalato in rilievo, di un festino nella casa signorile di un Nobil Homo di allora. Ne dà una descrizione fedele Pietro Favero, e io ve la riporto:
Nel livello intermedio viene descritta una festa gioiosa, l’allegria sprigiona da ingredienti ancor oggi consueti. Giochi musica, vino e sesso.
I giochi atletici consistono in un incontro di pugili, con manubri alle mani; c’è il pubblico, c’è l’arbitro e il trofeo del vincitore è un elmo crestato. Nel mentre le donne del popolo portano recipienti in equilibrio sulla testa o filano la lana in disparte, gli aristocratici ascoltano la musica del flauto di Pan e della lira, condividono l’ebbrezza del vino e fanno l’amore, come risulta dalla scena di un accoppiamento su un lettino (forse si tratta di una festa di matrimonio).
situla di Vaçe, in Slovenia
Nel complesso un quadretto di significato puramente profano, sembra. Se vogliamo avventurarci nel significato allegorico, la traccia esiste.
Innanzitutto il climax della rappresentazione dinamica è il calderone al centro geometrico dell’intero graffito; il recipiente utilizzato per la preparazione del vino, contiene la bevanda sacra che è la protagonista delle libagioni. Come da rito il contenuto dei mestoli veniva versato sugli oggetti per purificarli, così nel disegno un servitore offre il vino alla coppia abbracciata nel “Symplegma” l’atto sessuale , sicché la situla diviene il simbolo della fertilità femminile (è cava come l’utero) mentre il mestolo richiama l’organo maschile a più riprese introdotto nell’apertura.
Nella fascia inferiore sono raffigurate scene di attività all’aperto, tra cui la cccia al cervo che viene inseguito a cavallo e colpito con le lance. All’epoca le armi usate per la caccia erano l’arco e le frecce, la fionda, l’ascia, la lancia oltre che reti, trappole e trabocchetti. Le prede erano cinghiali, anitre, cervi, lepri, piccioni, ghiri…
Sempre nella fascia inferiore, un contadino che ha un copricapo simile a quello vietnamita, tiene in mano l’anatra e frusta il bue.
Sia il motivo dell’aratura, sia quello dell’accoppiamento sessuale sono presenti in altre situle. Un uomo che spinge un bue è presente nella situla Benvenuti in cui compaiono due pugili con manubri, che duellano per un elmo in palio.
Sulla Benvenuti un servo sospinge un cavallo del quale viene proposto l’acquisto a un Signore, che seduto sul trono, solleva la coppa avvolto da un ampio mantello e con un cappello a larga tesa.
Nella situla di Vaçe, vicino a Lubiana, la fascia superiore presenta di nuovo un corteo viaggio e – come nella situla di Posmon ci sono il suonatore di lira e le libagioni, in più c’è un personaggio centrale con scettro bipartito e testedi uccelli (un chiaro emblema della barca solare)…
Piero Favero l’alba dei veneti
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