Giambattista Pittoni
Giambattista Pittoni nacque a Venezia nel 1687 ed ebbe i primi rudimenti dell’arte della pittura nella bottega dello zio paterno Francesco, pittore di buon nome. Non si sa quanto duró la sua formazione presso la bottega dello zio ma secondo il Guarienti Giambattista comparve in pubblico nel 1713, all’età di 26 anni.
Fu però attorno agli anni ’20 del 1700 che si delineó maggiormente la sua personalità pittorica che lo rese in poco tempo famoso. La sua produzione fu per la maggior parte dedicata alle chiese della Terraferma Veneta ma ebbe anche numerose commissioni dall’estero, prevalentemente dai Paesi di lingua tedesca.
Molte delle sue opere (che non sono mai firmate nè datate) furono, dopo la caduta di Venezia, disperse nei musei di tutto il mondo come il Louvre di Parigi o l’Ermitage di San Pietroburgo così come nei musei di Londra e di New York.
Le opere più preziose della sua produzione sono però quelle di piccole dimensioni, ch’egli curava con maggior passione e spesso raffiguranti la Madonna con il Bambino in cui spiccava il tipico colore “blu Pittoni” come ad esempio nella “testa della Vergine” (in foto a lato) , realizzata nel 1757 e che rappresenta una misteriosa Madonna con gli occhi rivolti verso il basso.
Tra il 1733 e il 1738 Pittoni risulta nei libri spesa del maresciallo Johann Mathias von der Schullemburg per il quale, oltre ad eseguire alcuni dipinti, ebbe l’incarico di consulente per l’acquisto ed il restauro di opere d’arte .
Nel 1743 Francesco Algarotti lo designó come uno dei pittori veneziani contemporanei più importanti e nel 1758 Pittoni sostituí Giambattista Tiepolo alla presidenza dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia, incarico che conservó per molti anni pur dedicandosi all’insegnamento, sino alla sua morte, avvenuta il 6 novembre 1767.
I suoi resti riposano a Venezia nella Chiesa di San Giacomo dell’Orio.