L’ambizioso condottiero
Bartolomeo Colleoni (Solza 1395 – Malpaga 1475) fu un grande condottiero veneto che compì mirabili imprese dal punto di vista militare, una tra tutte un’impresa quasi leggendaria passata alla storia come “Galeas per Montes” (qui per approfondire).
Anche lui però ad un certo punto della sua vita si mise al servizio di leghe antiveneziane: ambizioso e ricchissimo sperava di procurarsi una signoria personale e con questo proposito complottó con i Fiorentini che contavano nel suo aiuto per scacciare i Medici da Firenze.
In questo modo, il generale bergamasco rinfocolava la tradizionale avversione di Firenze per Venezia e se con un lodo papale si scongiurarono guai alla Repubblica, questa volle consolidare i rapporti amichevoli con il Colleoni, oramai anziano e decaduto militarmente, con una cospicua elargizione affinché evitasse di creare altri problemi.
Il condottiero si ritiró allora nel suo bel castello di Malpaga e da questa residenza cominció a pensare alla propria glorificazione post mortem dando inizio alla costruzione di una meravigliosa cappella funeraria a Bergamo, oggi perfettamente conservata e conosciuta appunto come cappella Colleoni ( qui per approfondire) e redigendo un testamento nel quale lasciava alla Repubblica tutti i suoi beni con la clausola che fosse eretta in Piazza San Marco una sua statua equestre.
Forse non fu mai a conoscenza del fatto che il Consiglio dei X aveva dato, al tempo della congiura, ordine di arrestarlo e che l’ordine suddetto venne revocato in extremis.
Sicuramente non venne mai a conoscenza del fatto che la Repubblica, pur accettando l’eredità del Colleoni, aggiró l’impegno testamentario facendogli erigere la statua(a lato) in un’altra piazza, o meglio in un Campo: quello dei Santi Giovanni e Paolo, il Panteon di Venezia!