GLI ULTIMI FOJAROI IN VAL DI SEREN I CASONI DELLE PREALPI
In un mio precedente articolo avevo collegato i “casoni” del campagna del piovese e della laguna veneta agli edifici abitativi di epoca hallstattiana-venetica, (poi adottati anche dai Celti quando divennero stanziali) e diffusi in tutta Europa. Ne troviamo ancora le vestigia ultime dal Galles (abitato anticamente dai Venedoti) alla Normandia (abitata dai Veneti combattuti da Cesare), fino alla celtica Irlanda, per non parlare della Polonia e della Germania attuali… A questa tipologia possiamo accostare gli ultimi “fojaroli”(sing. fojarol) visitabili ancora in val di Seren. Auspico che il comune di Seren faccia magari una piantina, da mettere a disposizione degli escursionisti nei due bar del paese: il bar Vitocco e l’osteria la Tregua. Mi metto a disposizione volentieri per inquadrare gli edifici storicamente collegandoli alle costruzioni hallstattiane europee.
Li trovate qua da noi, in val di Seren, a nord del Grappa: sia in valle (uno è a fianco di un agriturismo chiamato “L’albero degli alberi”, a metà strada), Un altro è a due passi da Pian della Chiesa. Altri possono esser un buon motivo per una passeggiata di un paio d’ore, partendo dalla località Fornace (da Nardo). Ecco quanto ho trovato per spiegarvene la funzione e le caratteristiche.
I fojaroi non sono altro che dei tipici casolari il cui tetto presenta dei ripidi spioventi, ricoperto di rami con foglie di faggio. Queste antiche costruzioni svolgevano diverse funzioni allo stesso tempo: fienile, stalla e abitazione temporanea per l’uomo. Si trovavano dai 700 ai 1200 metri di altitudine ed erano utilizzati nel periodo da aprile a novembre. La particolarità di queste strutture era il tetto, realizzato con rami di faggio raccolti con la luna calante di agosto, in un momento vegetativo particolare che vede le foglie subire una trasformazione che le rende impermeabili e molto resistenti alle intemperie. Questa tecnica semplice, ma geniale allo stesso tempo, permetteva di realizzare una copertura traspirante e impermeabilizzante che poteva durare diversi decenni. Possiamo definire queste costruzioni autentici capolavori di ingegneria e bio sostenibilità, perfettamente integrati e funzionali. Attualmente ne sono stati restaurati alcuni e si possono ammirare percorrendo un itinerario che parte da Seren del Grappa sul versante nord del massiccio, imboccando la valle del torrente Stizzon. Per chi si trova nella zona si tratta di costruzioni che rappresentano un ricordo, un insegnamento, una lezione di vita passata da non dimenticare.
Ma no basta mia.. vardé cossa ve go trovà 🙂
La Speloncia del M. Grappa restaurata dal Comune di Seren, antico manufatto dove venivano conservati gli alimenti, è gestita dal Casaro Denis per la stagionatura e l’affinamento dei formaggi tipici del monte Grappa. Il “Morlacco” presidio di Slowfood come uno dei cento formaggi italiani da salvare e la cui storia si perde nel tempo ed il “bastardo”, formaggi che vengono prodotti in località Vallonera sul Grappa in una antica casera comprendente la Stalla, il Cason da Fogo, il Casarin, ed un Fojarol che alloggia il Casaro. Nelle vicinanze della Speloncia, facilmente raggiungibile dalla frazione di Caupo, continuando fino in località Forcelletto per poi seguire le indicazioni “Speloncia”, è attivo il Centro Didattico delle Valpore. Nella adiacenze due ristoranti tipici con alloggio. Splendido e frequentato l’anello naturalistico del Monte Grappa che ci porta nel teatro della Grande Guerra. La sede e il laboratorio sono a Fonzaso.
- Telefono
- 0439 56080
- info@formaggiodispeloncia.com
- Altitudine
- 1460
- Periodo di apertura
- Da giugno a ottobre
- Orario di apertura
- Sempre aperto
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