I DISTRETTI INDUSTRIALI, CRESCIUTI CON SAN MARCO: SCHIO NE FU UN ESEMPIO PERFETTO.
Di Ivone Cacciavillani.
Un esempio esponenziale di specializzazione industriale produttiva territoriale può ravvisarsi in Schio, nella vicentina, per due lavorazioni specializzate, il ferro e la lana. La lavorazione del ferro era propiziata da due fattori locali: le miniere, allora ricche ed intensamente sfruttate, e la roggia che faceva funzionare i magli e le fucine.
Altrettanto importante sul piano socio-economico, ma molto più sul profilo storico per le implicanze politiche che comportò, era l’attività laniera molto diffusa nell’intero vicentino ma con particolare concentrazione a Schio.

Nicolò Tron scelse proprio Schio come sede della sua sperimentazione erigendo nel 1726 un opificio “al gusto inglese e d’Olanda “. La scelta di Schio fu favorita da un’antica tradizione artigianale, dalla disponibilità di manodopera e di fonti di energia.
“Verso la metà del ‘400 l’arte della lana raggiunse il suo momento di massima espansione. Dalle officine dove era praticata escono annualmente, tra città e Territorio, oltre 3000 pezze di panni alti e trecentomila pezze di panni bassi.
Il sistema di privilegi incrociati che priva i Distrettuali del diritto di applicarsi alla lavorazione delle stoffe di migliore qualità, riservate in primis a Venezia e poi ai borghi murari, accelera ed incrementa il blocco di afflusso di genti esterne verso la città, fatta teatro di una piccola invasione d’elementi campagnoli ed anche stranieri.
La Fratelea Laniorum, vantava agli inizi del ‘400, quasi settemila inscritti, tra cui cimatores, garzatores, lizariis, texarii, tintores etc… sicché il numero complessivo degli addetti al lanificio doveva essere di gran lunga il più elevato”. (Ventura, Vicenza, Storia di una città).
L’attività laniera è stata politicamente strategica ed economicamente condizionante per la sorte delle aree geografiche in cu si concentrò. Gli Scaligeri si affermarono sul piano economico e quindi politico come casa laniera. Diventati signori di Verona, fu del tutto naturale, consono con l’ormai antica politica familiare, espandersi verso i territori pedemontani, che, anche se poveri, erano ricchi di greggi e pascoli: una delle prime prede fu quindi l’Altipiano di Asiago.