I FANTI DA MAR DI VENEZIA
di M. B.
chi eran costoro? la gravosa vita a bordo delle navi e galere.
Fanti da mar veri e propri, cioé truppe imbarcate in maniera stabile su navi, atte solo al combattimento navale e agli arrembaggi, non ve ne furono. Potremmo considerare tali “gli scapoli” in realtà erano marinai, che all’occorrenza erano armati, ma per la difesa e l’offesa in genere si imbarcavano truppe di terra, in turni massacranti, che duravano mesi. ecco quanto il Prelli scrive in proposito nel suo ultimo lavoro “Sotto le Bandiere di San Marco” dedicato all’esercito veneziano del ‘600:
“..sarebbe artificioso parlare di una distinzione di fanti di marina e truppe terrestri.
I fanti venivano imbarcati e impiegati nelle guarnigioni di Levante e in eventuali scontri navali. Nel 1697 il capitano antonio Sala, alla luce della sua esperienza, sciveva che il soldato della Terra Ferma passava “militare sul mare, come succedeva continuamente in Levante”.
Questo è il bel quadretto che Pantero Pantera dipinge della vita delle “genti delle armate navali”: Stanno “come in carcere, patendo ordinariamente del vivere, mangiando poco altro che cibi salati et molto spesso guasti et non sani, bevendo quasi sempre acqua et alcune volte salmastra, o di mala qualità et vini non schietti, dormendo poco meno che all’aria sopra un remo, o in luoco angustissimo, senza una minima commodità, vivendo sempre in luoco, dove si genera et mantiene un perpetuo fetore, causato dal sudore, da panni lordi et da altre immonditie…stando esposti alle ingiurie della pioggia, del vento, del ghiaccio, del sole…con la mescolanza di tanti fiati cattivi”.