IL BUON GOVERNO VENETO IL PROBLEMA DEI POVERI E DEI MIGRANTI IRREGOLARI.
Nel 1529, in occasione dell’emergenza conseguente alla pressione migratoria di molti mendicanti, i sacerdoti sono sollecitati dal governo ad infiammare con le loro prediche le anime dei fedeli spingendoli a fare offerte.
(Prima lezione: la carità e assistenza era primo dovere della chiesa, sotto il controllo dello Stato Veneto).
E’ in questo momento di profonda crisi congiunturale (in seguito a guerre continue iniziate con la lega di Cambrai contro Venezia) che si organizzano intorno alla figura chiave del piovano le confraternite dei poveri costituite da due nobili, un cittadino e un artigiano eletti annualmente dai parrocchiani con il compito di coordinare la raccolta delle elemosine e la loro distribuzione secondo una graduatoria di merito (Seconda lezione: i poveri venivano organizzati come una categoria professionale, non erano abbandonati, ma aiutati nella gestione delle risorse dai membri più rispettabili della società di allora) che pone sopra tutti “i poveri vergognosi” di origine veneziana (terza lezione: aiuta prima i tuoi fratelli più sfortunati) , cioè quanti da una condizione di agiatezza erano precipitati nell’indigenza e dunque hanno diritto di ricevere assistenza a casa o di mendicare a volto coperto nel rispetto appunto della loro “vergogna”.
Ai poveri sfaccendati originari della città va invece trovato un lavoro, infine per i foresti si sceglie la strada della repressione, decidendo di fustigarli e rimandarli al paese di origine.
riassunto da
Venezia la salute e la fede di Vanzan Marchini (gli incisi tra parentesi sono miei)