IL COSTUME ANTICO Dai salami rifiutati da Sebastiano Venier ai roditori di oggi.
Millo Bozzolan
Sebastiano Venier, diversi anni prima di diventare il capitano vice comandante della flotta di Lepanto, fu eletto Rettore della città di Brescia, e accolto con grandi festeggiamenti. Venne eletto poi Savio Grande e ritornò a Venezia lasciando un buon ricordo del suo operato. Quando una sua figlia si sposò, i deputati del consiglio cittadino pensarono di inviare alla sposa “barili quatro de vernazza bono; 3 L(ibbre) de Cervelado, et forme de formazo duro et bono di pesi 4“, incaricando il Nunzio di Brescia a Venezia, tale Calini, di consegnare il tutto:
“il Calini – è Pompeo Molmenti che ci narra l’episodio – …si recava con i doni in casa Veniero per parlare con la moglie di Sebastiano, Cecilia, onde pregarla di fare in modo che egli accettasse i doni, ma ella conoscendo l’indole del marito, diede poche speranze circa l’accettazione, ma non mancò di recarsi nello studio del marito ove egli stava ritirato.
Dopo lunga attesa, il Calini fu fatto entrare nello studio del Veniero, il quale con molte parole gentili e ringraziamenti disse di non volere ‘ non accettar né questo né altro dar occasione a maligni di fargli perdere in un momento quello che aveva acquistato in molti anni”.
Oggi tira un’aria diversa…