IL DECENTRAMENTO: IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE ERA A PADOVA
Padova, con la sua prestigiosa Università, potenziata dalla Serenissima, era la sede del vero Ministero dell’Istruzione dell’epoca della nostra indipendenza. Infatti vi erano tre Nobili che avevano come compito, quello di controllare il funzionamento dell’Ateneo ma non solo quello.
Del resto, a questo istituto centenario, in cui accorrevano studenti da tutta Europa, era affidato l’incarico di formare la classe dirigente veneta, sia degli stati federati che di Venezia. Da qui la cura particolare del governo.
Questi tre Magistrati erano chiamati Riformatori allo studio di Padova e entrarono in carica nel 1516. Avevano il compito di stipulare i contratti con gli insegnanti (Galileo Galilei fu certamente il più celebre) e di dar l’assenso alla pubblicazione dei libri, in modo che non venissero pubblicate opere contrarie alla Religione, allo Stato e alla morale, ma i magistrati si mostrarono sempre di manica larga. Venne anche stabilito che ogni libro stampato finisse ad arricchire la Biblioteca Marciana.
Ma il loro compito era anche di vegliare sull’istruzione in genere, così che ad essi facevano capo le varie accademie sorte nei territori della Repubblica, le scuole private, le scuole dei sestieri, riservate ai meno abbienti (che a fine ‘700 si pensava di estendere in ogni città dello stato, quando si incominciò a discutere di riforma della istruzione pubblica in senso moderno).
Non rientrava nella loro competenza la vigilanza sui seminari e sulla scuola militare di Verona, la quale fu trasferita da Napoleone, nel 1798, a Modena. Per cui possiamo dire che l’accademia Militare italiana è la propaggine indiretta della scuola militare veronese.
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Articolo breve ma denso di note interessanti. Mi domando comunque con quale criterio venivano scelti, sopratutto nell’ultima fase della Repubblica, questi 3 nobili “Magistrati Riformatori allo studio di Padova”, in base al censo della casata o alle conoscenze umanistiche e scientifiche? Penso che questo, esteso per tutti i settori della promozione e del controllo di tutta la vita pubblica dello Stato, constatato il progressivo impoverimento economico, sociale, intelletuale, morale della nobiltà oligarchica veneziana, sia stato uno dei più gravi problemi dello Stato.
Mi ostino a non considerare una oligarchia la nobiltà veneziana, che governò nell’interesse supremo dello stato veneto fin che fu in grado di farlo. Le competenze erano il metro con cui furono sempre affidati gli incarichi, fino all’ultimo, tanto che Gaspare Gozzi, un letterato illustre a fine del Settecento ebbe l’incarico di studiare la riforma delle scuole “primarie” del tempo. https://dalvenetoalmondoblog.blogspot.com/2019/02/la-cacciata-dei-gesuiti-e-la-nuova.html