IL PALAZZO DELLA ZECCA,DOVE NACQUE LO ZECCHINO. OGGI BIBLIOTECA MARCIANA.
In origine la zecca, o ‘cecca‘, si trovava a Rialto, luogo dei traffici internazionali ed era un edificio in legno ad ospitarla. Ma le attività di fusione svilupparono un incendio e nel 1535 fu decretata la costruzione di un più sicuro e prestigioso edificio in pietra, affidandone la cura al Sansovino.
L’edificio si sviluppa su pianta quadrata e al suo interno si aprono 25 officine che si affacciano in un cortile. L’ingresso è opera di Vincenzo Scamozzi e vi compaiono due giganti in atto minaccioso verso chi entra, opere di Tiziano aspetti e Girolamo campagna. La Zecca continuò a funzionare fino al 1870, per il Regno Lombardo-Veneto, ma con l’arrivo dei “liberatori”, nel 1866, essa fu soppressa. Sarà poi trasformata in Biblioteca Nazionale Marciana che partirà a sua volta da un lascito antico del Cardinal Bessarione.
Giovanni Bessarione era un umanista greco, famoso per essersi adoperato per l’unione tra la chiesa ortodossa e quella romana. Ricevette dalla Repubblica il privilegio della nobiltà veneziana. Il cardinale fece a sua volta dono alla Repubblica dei suoi manoscritti greci e latini collezionati durante la sua vita, e che giungono a Venezia in trenta casse il 20 aprile 1469.
Il fondo di Bessarione è di quasi mille manoscritti, compresi i 250 che arriveranno a Venezia, dopo la sua morte. Questo fondo si aggiunge al precedente del Petrarca (1362) e favorirà la decisione, presa nel 30 agosto 1468, di creare una Biblioteca Pubblica e in seguito affidarne la cura ai Procuratori di Supra affinché la si costruisca in Piazzetta. Da questo momento si può dire sia nata la Biblioteca Marciana, che continuerà ad arricchirsi di preziosi volumi.
(Giovanni Distefano)