Venezia e i suoi caffè.
Quando si parla di caffè storici non si può che parlare di Venezia, dove, grazie alla posizione e ai rapporti commerciali con il mondo arabo, è nata la tradizione dei caffè, diffusa poi nel resto del continente europeo.
Già nel 1570 il padovano Prospero Alpino, botanico e medico, ne aveva portato alcuni sacchi dall’Oriente, anche se non era ancora noto il consumo dei chicchi come bevanda. Alla fine del XVII secolo si ha notizia della prima “botega da caffè” in Piazza San Marco. Alla “Bottega del caffè” dedicherà un’opera il celeberrimo autore del teatro veneziano, Carlo Goldoni. Ma nel successivo 1700 l’uso di consumare il caffè ebbe grandissima diffusione, con la nascita di numerosi locali. Nel 1763 se ne contavano in città ben 218. Il più celebre, anche perchè fu il primo ad essere aperto nel 1720, fu senza dubbio il caffè Florian, dal nome di Floriano Francesconi,ancora oggi considerato uno dei simboli della città, ospitato sotto portici delle Procuratie Nuove in Piazza San Marco.
il caffè si caratterizzò sempre per la qualità dei prodotti offerti e per le frequentazioni: qui si incontravano infatti aristocratici, politici, artisti, intellettuali e dongiovanni, protagonisti dei propri tempi, come Carlo Goldoni, Byron, Giacomo Casanova, Proust, Balzac e Gabriele d’Annunzio. Ancora oggi nessun turista che si rispetti rinuncia a un caffè o una cioccolata al Florian, all’interno degli eleganti salottini oppure aitavolini all’esterno. Si possono consumare il caffè, la rinomatissima cioccolata o lo spritz godendo della vista eccezionale della Piazza, della Basilica di San Marco e della musica dell’orchestrina.
30 anni dopo, nel 1750, aprì un altro caffè, sul lato opposto di Piazza San Marco, ai piedi della Torre dell’Orologio. il Caffè Lavena.
Era detto ”caffè dei foresti”, perchè era maggiormente frequentato dalla clientela internazionale. Denominato inizialmente ”Regina d’Ungheria”, prese il nome di Lavena nel 1860, quando venne rilevato da Carlo Lavena, che grazie anche alla qualità della produzione di pasticceria ne aumentò il prestigio. Anche il Lavena ospitò celebrità, nobili e artisti, in particolare fu il locale prediletto da Richard Wagner.Il tavolino a cui il compositore tedesco amava sedere viene ancora gelosamente conservato.
Sempre in piazza San Marco, a pochi passi ,c’è un altro caffè storico che dal 1775 si è conquistato uno spazio di rilievo fra i locali della Piazza. Il Caffè Quadri, aperto dal mercante veneziano Giorgio Quadri, rientrato in patria dopo una lunga permanenza a Corfù, racchiude in sé il ricordo dei secoli vissuti tra il tramonto della Repubblica Serenissima e la nascita dell’età moderna, e i segreti dei personaggi che frequentarono le sue sale. Da Stendhal, Lord Byron, Alexandre Dumas, Marcel Proust, fino a Mitterand, Gorbaciov, Woody Allen il Quadri rappresentò un vero cenacolo di intellettuali ed eminenti personalità. Ancora oggi, il Caffè Quadri è meta di attori e registi che frequentano la Mostra del Cinema di Venezia.
Fuori dall’area marciana, sulla soleggiata Riva delle Zattere, dal XVII frequentato dai calcinai e trasportatori, c’è il Caffè della Calcina, fu importante luogo d’incontro, ritrovo di artisti scapigliati e autori come Rainer Maria Rilke. Nel 1877 nella attigua Pensione abitò lo scrittore e critico inglese John Ruskin, autore del libro” Le pietre di Venezia”. Anche il librettista di Verdi, il muranese Francesco Maria Piave, era frequentatore abituale. Il locale è oggi un bar e ristorante, con una terrazza affacciata sul canale della Giudecca e si chiama La Piscina in ricordo dello stabilimento balneare con piscina che vi sorgeva.
Altro locale rinomato è l’Harry’s bar, inaugurato nel 1931 da Arrigo Cipriani, in calle Vallaresso. Fungeva sia da bar che da ristorante, ebbe un immediato successo, soprattutto da parte di una clientela intellettuale e aristocratica, che all’epoca aveva in Venezia una delle sue mete privilegiate. Ospiti illustri furono Arturo Toscanini, Georges Braque, Truman Capote, Charlie Chaplin, Peggy Guggenheim, Ernest Hemingway, Barbara Hutton, Somerset Maugham, Grégoire Hetzel, Barbara Carlotti,Orson Welles.