Il sacrificio dei Povegliesi
L’isola di Poveglia (a lato così come appariva nel XVIII secolo) ospitava un tempo una delle piú antiche comunità veneziane ed aveva una chiesa consacrata a San Vitale. Al tempo della guerra di Chioggia (1380) gli edifici dell’isola vennero fatti evacuare perché più esposti alle incursioni dei Genovesi ragion per cui i Povegliesi si trasferirono a Venezia, nel sestiere di Dorsoduro, alla Giudecca e nelle parrocchie di Sant’Agnese e di San Trovaso (SS Gervasio e Protasio).
“l’annuo convito (nella domenica seguente alla festa dell’Ascensione) del Gastaldo e Compagni de Povegia che, in numero di 17, si presentavano al Doge con il seguente preambolo:” Dio ve dia el buon dí missier lo Dose: semo vegnui a disnar con vu”. Il Doge quindi rispondeva loro:” Sieu ben vegnudi!” E i Povegliesi:” volemo la nostra regalia! E il doge replicava:” Volentiera! Cossa? Ed essi:” Ve volemo basar!”.“Et così per mezzo la boca ad uno a uno i basa Sua Serenità perché così è la sua regalia antica”.
Dopo aver baciato il Doge, il Cavalier (maestro di cerimonie) conduceva i Povegliesi a tavola e si metteva a capotavola in rappresentanza del Principe. Dopo aver mangiato e portato i loro saluti al Serenissimo si congedavano e…andavano con Dio.