Il Teatro de la Sena, ovvero “della scena”, a Feltre veneziana.
Il Teatro de la Sena, ovvero “della scena”, è ospitato al primo piano del Palazzo della Ragione, edificio riedificato dopo la distruzione del 1510 da parte delle truppe di Massimiliano d’Asburgo e caratterizzato dal loggiato palladiano del 1558.
Il salone, inizialmente adibito alle riunioni del Maggior Consiglio, fu destinato a pubblico teatro nel 1684 con la costituzione di un Teatro Sociale a due ordini di palchetti di proprietà privata, appartenenti a famiglie nobili e cittadine. Già dal 1621 vi si teneva “…una Sena (scena) per recitar commedie in Carnevale”. Nel XVIII secolo l’attività fu intensa. Nel 1729 Carlo Goldoni vi rappresentò “Il buon padre” e “La cantatrice”.
Nel 1741 fu aggiunto un terzo ordine di palchetti. Il 26 luglio 1769 un fulmine colpì il teatro durante uno spettacolo, causando la morte di cinque persone, decine di feriti e danni alle strutture, cosicché la sala fu utilizzata sporadicamente. Nel 1802 l’architetto veneziano Gianantonio Selva, già vincitore del concorso per la progettazione della Fenice di Venezia, fu incaricato della radicale ristrutturazione dell’ambiente. Le decorazioni pittoriche, tra le quali spiccano il sipario e il soffitto a velario, furono eseguite invece nel 1843 da Tranquillo Orsi, autore nel 1837 delle decorazioni neoclassiche della Fenice.
Il teatro fu chiuso nel 1929 perché non rispondente alle moderne normative di sicurezza pubblica. Nel 1971, dopo una campagna di sensibilizzazione della locale sezione di Italia nostra, furono avviati i primi interventi di restauro che si protrassero con alterne vicende fino agli anni ‘90. I lavori sono in fase conclusiva grazie a un accordo di programma siglato nel 2000 tra il Comune di Feltre e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Veneto Orientale ed oggi il Teatro della Sena offre al visitatore l’opportunità unica di entrare nella perduta Fenice (testo scritto dopo l’incendio de la Fenice)
Venetostoria aggiunge: si, è una bomboniera .. mi immagino spesso come doveva essere allora. un piccolo centro periferico.. eppure capace di avere un teatro suo, a differenza di Belluno, e con un ambiente così stimolante da aiutare il giovane Goldoni, allora cancelliere, a scrivere le sue prime commedie. Oggi il Veneto è quasi un deserto culturale, al confronto.