LA BANDIERA DELLA FANTERIA VENETA. ALTRA VARIAZIONE SUL TEMA DEI GONFALONI.

BANDIERA DI UN REGGIMENTO DI FANTERIA fine 700
Da un quadro di Spiridione Zerbini del 1783
Disegno di Francesco Paolo Favaloro
Le bandiere reggimentali di fanteria di linea veneziana all’inizio del 700 presentavano il fondo blu, tranne che per i reggimenti degli oltremontani e degli oltremarini, questo in concomitanza con l’adozione della coccarda sul cappello (Regolamento Molin). Il turchino era e deve considerarsi ancora, il colore della nazione veneta, fin dai tempi risalenti all’epoca romana (venetus in latino significa anche azzurro).
La forma nel 700 è sempre stata quadrata, e raggiungeva i due metri e mezzo di lato.
Successivamente, con la riforma Shulenburg, le bandiere divennero bianche e il leone viene raffigurato con spada, col libro, o con la croce. Erano presenti solo due bandiere (abolite quelle di compagnia), e cioè quelle del colonnello e del suo vice, con gli eventuali stemmi dei casati. Se il “graduato” (così si indicavano indistintamente gli ufficiali) non era di stirpe nobile non compariva alcun stemma, che pensiamo, vedendo il disegno del Favaloro, fosse posizionato a lato, in alto.
Nel caso dei reggimenti di città (Treviso, Verona Padova, Polesene), si può pensare che comparisse, oltre all’araldica del colonnello, anche quella della città a cui era titolato il reggimento e a cui la città stessa contribuiva per le spese di mantenimento.
https://venetostoria.com/2016/04/27/alfiere-veneziano-di-fanteria-prima-meta-del-700/