LA DISTRUZIONE DELL’ORDINE ANTICO, UN MOSTRO AVANZA: LO STATO MODERNO.
ADOLFO MORGANTI
Da un punto di vista ideologico la stagione risorgimentale europea inizia con la grande rivoluzione del 1789 e la distruzione della monarchia francese e si chiude con il 1918, la fine del primo conflitto mondiale e il simultaneo crollo degli ultimi tre imperi sovranazionali e ordinati su un fondamento sacrale: l’Austria, impero cattolico, la Russia, impero ortodosso, e l’impero Ottomano, islamico. Sulle loro ceneri inizia il tempo degli Stati nazionali legge a sé stessi, sacralizzati da miti di fondazione barocchi e ridicoli scimmiottati dalla liturgia religiosa, del cristianesimo in primis.
Ora finalmente lo Stato è tutto, e si avvera la profezia del mondo nuovo così come sia Hengel che Karl Marx l’avevano preconizzata: la persona è abolita, e ‘l’individuo’, ente astratto ed irreale, per cui perfetto per ogni costruzione ideologica parimenti astratta, è nudo di fronte all’onnipotenza dello stato. Lo stato non è infatti tirannia di un uomo, di una dinastia, è bensì una tirannia impersonale di un ordinamento burocratico e meccanico; è tirannia collettiva, vera tirannia che non è mai del tutto possibile ove ove lo stato si incarna ancora in una persona umana…
Il novecento rappresenta il tempo della realizzazione concreta della divinizzazione dello stato, finalmente in ciò laico, quindi autodivinificantesi.
Adolfo Morganti
da Il ducato Francesco V e gli altri, i progetti per un’Italia federale. ed Terra ed identità