LA DOGARESSA E IL SUO PRIMO APPARIRE
LA DOGARESSA era vittima sacrificale, come il Doge della “ragion di stato” . La sua sorte, scrive il Molmenti, era di rappresentare la magnificenza e la ricchezza della Repubblica, nelle sue vesti e con le sue “zogie” per cui se moriva prima del consorte, i segni della pompa funebre erano quasi pari a quelli del marito, ma se gli sopravviveva, doveva finire i suoi giorni rinchiusa in un convento, in cui portava però ancora qualche antico ricordo del suo splendore. Un primo ritratto lo abbiamo grazie al mosaico dell’ingresso della basilica marciana.
Sul mosaico della basilica marciana un prospetto riguardante il trasporto della salma dell’Evangelista, ci mostra le fogge bizantine delle vesti delle antiche matrone veneziane I Doge, accompagnato da una solenne processione, sta per entrare in chiesa. nell’angolo a sinistra di chi guarda, vi è un gruppo di gentildonne, tra le quali una sontuosamente abbigliata, è forse la Dogaressa.
Porta in testa una corona: dalle spalle le scende un lungo manto rosso, e una cintura, rossa del pari, stringe alla vita la veste cilestrina, adorna di ricami. Una delle gentildonne che le fanno corona, stringe i biondi capelli con un’aurea corona, dalla quale scende sul dorso un drappo azzurro, un’altra lega la chioma con strisce di vario colore; ad un’altra ancora gira intorno al volto una benda: una quarta si affibbia sull’omero destro un manto purporeo foderato di verde, sotto il quale lascia scorgere la veste violacea, foderata d’argento. Due fanciulli, tenuti per mano dalle donne indossano un gonnello diviso in due parti di rosso e argento.
Questa è la prima fotografia, a quanto sembra della dogaressa, munita della sua corte ancillare. E le vesti sembrano proprio quelle di una regina, come il portamento. Il “Doxe” non indossa ancora il corno dogal, ma una tiara