La grande pittura veneta dell’800. Luigi Serena.
Nato a Montebelluna (Treviso) il 1° agosto 1855, morto a Treviso il 12 marzo 1911.
Imparò i primi elementi del disegno da suo padre e dal Moro. Appena quattordicenne, eseguì una copia del Giove Olimpico del Belvedere, in modo che il sindaco di Murano ottenne per lui un sussidio dalla Provincia, sussidio col quale il giovinetto potè frequentare l’Accademia di Venezia. Vi ebbe a maestro Pompeo Molmenti, e a condiscepoli Giacomo Favretto, Luigi Nono, Alessandro Milesi, Ettore Tito.
Quantunque non sdegnasse trattare il paesaggio, e fosse abilissimo nel ritratto, tanto che suo miglior lavoro è considerato ilRitratto del padre, eccelse nel quadro di genere, nel quale raggiunge solidità di costruzione, grande luminosità, magistero disegnativo. Queste qualità gli vennero però tardivamente riconosciute, cosicchè egli visse stentatamente e in povertà morì.
Dal 1878 aveva preso stabile dimora a Treviso, che è ricordata in molti suoi paesaggi. Quivi eseguì El stalo, che ottenne successo all’Esposizione di Parigi del 1889 e fu lodato da Giovanni Boldini; Andemo a la sagra; Baruffa di donne; La morosa in collera; Dolci parole, tutte esposte a Venezia nel 1881; Pollivendola e Lassime el filo, inviate a Torino nel 1883 e, nello stesso anno eseguì Femo pase e Piazzetta al molo. A Torino, nel 1884, presentò Al lavatoio; nel 1886, a Firenze, Innocenti.
Altri suoi lavori di quel periodo sono: Prime preghiere; Il frutto proibito; Il sottoportico dei Buranelli; Idillio al mercato; Lavandaie; Cantanti girovaghi; Popolana; All’abbeveratoio; Mercato di fiori; La pentita. ConLa morte di Pierrot; Momento buono e Sine labe, quest’ultimo esposto alla Internazionale Veneziana del 1897, e che vi suscitò elogi e aspre critiche, il Serena tentò di indirizzarsi verso un’arte filosofeggiante, per la quale non era portato. Roso da una malattia che indeboliva le sue forze, morì povero e solo. Fra i suoi ritratti si citano ancora quello del cav. Mercato; del signor Agostino Springolo; del signor Filippo Danieli.
Il Comune di Treviso, che acquistò Sine labe, nel 1928 gli dedicò, nella Pinacoteca Comunale, un ricordo marmoreo.
Il mío cognome è Femopase, la mía famiglia è nata a Treviso, il mío bisnonno fù il primo Femopase , il cognome ha cominciato con luí nel 1880 . Non sappiamo perchè Serena ha fatto quel rittrato con il nome Femo pase, tutti i Femopase abbitiamo in Argentina dal 1950. Mi piacerebbe tantisimo sappere sulla vita di Serena