LA “LENGUA VENETA” E L’INFLUENZA UNIFICANTE DEL VENEZIANO.
Gianna Marcato, docente dell'Università di Padova.
Il dialetto veneziano non si esaurisce con la parlata della città, ma comprende le varietà costiere, da Chioggia a Caorle e poi i dialetti delle isole lagunari e della terraferma. Rispetto alle altre parlate del Veneto il dialetto di Venezia presenta ed ha sempre rappresentato una certa autonomia, numerosi tratti linguistici ne attestano la particolarità.
Le radici di tale fenomeno si trovano in fatti di ordine storico, così come il perpetuarsi di una posizione in qualche modo particolare trova la sua interpretazione nella situazione economica e politica della città lagunare rispetto all’entroterra. Venezia come risultato della sua politica espansionista nell’entroterra prima, in qualità di grande centro del Triveneto poi, ha avuto anche una funzione livellatrice nei confronti di altri gruppi dialettali, “esportando” parole, particolarità fonetiche e morfologiche e giungendo a venetizzare anche il dialetto di Trieste e dell’Istria.
Ad un allargamento a macchia d’olio sulle località circostanti di alcuni tratti tipici ( non di tutti !) si accompagna un’influenza a distanza che è stata paragonata a un paracadutarsi di forme linguistiche, per cui vengono influenzati anche centri urbani lontani.
Si genera una sorta di processo di integrazione simbolica, per cui nelle singole città le classi sociali in ascesa ( grossi commercianti, grossi burocrati ecc. ) tendono ad imitare anche nella forma i detentori di maggiore prestigio acquistando al tempo stesso una lingua che permetta di comunicare alla pari, al di là delle particolarità locali, con l’èlite con cui sono in contatto.
Molto spesso ciò comporta per il resto della popolazione la necessità (o la voglia ndr) di adeguarsi al linguaggio delle classi superiori, per tentare di evitarne la derisione o il benevolo compatimento. Tale fenomeno in passato è stato molto appariscente (oggi sta diventando l’italiano l’elemento catalizzatore) tanto che troviamo dialetti venezianeggianti non solo a Feltre e a Belluno, ma anche nella friulana Udine.
Ho fatto l’esame con la sopracitata docente proprio la settimana scorsa 😉