LA LOCANDA A FUSINA DOVE PASSAVANO TUTTI, NELL’INCURIA TOTALE
Era il punto dove chi voleva arrivare a Venezia o partire verso la terraferma, doveva passare. Nobili e popolani, illustri o sconosciuti, tutti, (prima della costruzione del ponte che oggi collega Mestre alla capitale dei Veneti) passavano da lì. E sembra impossibile ora che son rimasti pochi miseri resti tra campi ancora pieni di cocci e frammenti di ceramiche antiche. Certamente non meritava di morire di incuria, per colpa dei veneti immemori d’oggi. Ce ne parla, legando la locanda a ricordi personali, Antonella Todesco, veneziana della diaspora.
Antonella Todesco
Il nome Fusina deriva da “fucina” nome che nel medioevo indicava le tintorie. La località era chiamata anche Lixia o Lizza Fusina per via del cosiddetto carro o lixia (Da ‘issa’ o tira su”) che un tempo serviva alle imbarcazioni a superare il dislivello tra le acque del fiume Brenta e quelle della laguna.
La lixia venne costruita nel 1438, nel 1614 circa venne demolita dopo la costruzione della chiusa dei Moranzani.
Anticamente il posto doveva essere discretamente abitato oltre che frequentatissimo ed importante approdo per Venezia. A Fusina infatti approdavano le gondole dei patrizi che intendevano recarsi nelle splendide ville della riviera per la villeggiatura ed i comuni veneziani per gli svaghi fuori città. Luogo spesso frequentato da Giacomo Casanova che qui soleva prendere un cavallo per i suoi viaggi in terraferma.
Qui esisteva sin dal medioevo, anche una chiesetta, adiacente alla locanda e gestita dallo stesso oste. Nel 1323 ci furono lamentele perché l oste faceva celebrare la Santa Messa in posti poco convenienti. La chiesetta, quasi più un capitello, era piccola e con immagini vecchie dipinte sul muro…Nel 1578 un prete della Giudecca veniva a dir Messa tre volte alla settimana. Nel 1588 la chiesetta venne leggermente ampliata ma nel 1597 sorsero ancora lamentele sulla gestione dell oste.
Nel 1608 il popolo di Fusina, per decreto vescovile, fabbricò una nuova chiesa dedicandola a San Giuseppe.
Sopra questo post, una vecchia foto della locanda con l’adiacente chiesetta, me la ricordo più o meno così, ora purtroppo la chiesetta non esiste più e la locanda della posta è ridotta in pessime condizioni, di quest’ ultima conservo una piastrella dipinta in azzurro risalente al 1700.