Riprendo parzialmente un vecchio articolo di Beggiato, che riporta la scoperta di uno storico veneziano, l’ammiraglio Dissera Bragadin, in cui si afferma che il gonfalone veneto di Montagnana, sepolto nel 1797 per sottrarlo all’ingiuria degli invasori, fu riportato alla luce durante i moti del 1848, con l’idea di una Venetia indipendente, anche se federata. Il programma del grande Daniele Manin, insomma.
Mi chiedo che fine abbia fatto il vessillo. Forse risepolto? Probabilmente si, e ritrovarlo oggi sarebbe una grande emozione per tutti i Veneti d’oggi. Straordinaria affinità con Perasto, anche sul mistero circa la sorte della bandiera.
Ci sono diverse testimonianze che in altre parti della Dalmazia, oltre che a Perasto, il Gonfalon della Serenissima sia stato posto sotto l’altare della chiesa, non mi era mai capitato di leggere che anche nella terraferma veneta tale atto di grande rispetto e di grande amore si fosse realizzato.
Leggendo invece il volume di Giorgio Dissera Bragadin, storico autorevole recentemente scomparso, “I Dissera a Montagnana”, trovo una nota relativa al suo antenato Pietro Dissera che “fu il primo ad innalzare nel 1848 la bandiera con il simbolo marciano, (sepolta nel Duomo nel 1797) nel verone del palazzo municipale”.
Siamo nel 1848, nei primi giorni della Rivoluzione Veneta che portò alla rinascita della Repubblica Veneta e i cittadini di Montagnana, città fedelissima alla Serenissima, scesero in piazza per reclamare la Repubblica di San Marco.
E’ una testimonianza importante e mi auguro che gli studiosi di storia veneta possano verificare se tale “sfogo de amor” al Veneto Gonfalon si sia verificato anche in altre città della terraferma: e chissà se sotto gli altari delle nostre chiese ci sono ancora dei gonfaloni della Serenissima …
Ettore Beggiato
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