LA VERA NASCITA DI VENEZIA, PIPINO FU INVOLONTARIO ARTEFICE
Poche cose mi intrigano come l’indagare sulla nascita di Venezia, che fu ben più tarda della data mitologica tramandata (25 marzo 421). Tutto accadde su pressione di Pipino figlio di Carlo Magno, che si era intestardito, quale figlio di imperatore consacrato dal papa, a impadronirsi dei territori italici (e non) sotto influenza bizantina, tra cui la Dalmazia e la gronda lagunare in mano ai Venetici semi indipendenti, ma formalmente tributari di Bisanzio… in un ottimo saggio (oggi reperibile solo in internet) Dino Pagano lo spiega così.
Verso la fine dell’VIII secolo, con la conquista franca del regno longobardo e la successiva incoronazione imperiale in Roma di Crlo Magno (che l’imperatore di Bisanzio non vuol riconoscere), si ha un ulteriore assestamento della situazione italiana. In particolar ediscende nella penisola Pepino, figlio di Carlo Magno, con il preciso intento di far sottomettere i territori ancora di Bisanzio,
Attacca dunque la Dalmazia e la Laguna Veneta. qui, giungendo da sud, attacca la torre delle Beb(b)e e di Brondolo… Mette a ferro e a fuoco i presidi e conquista Chioggia e Pellestrina. Si accampa in quest’ultima isola in attesa di sferrare l’attacco finale alla nascente Repubblica.
I Veneti, nell’attesa di organizzarsi con le milizie, attuarono un sistema difensivo passivo, sfruttando le conoscenze del territorio. Bloccarono i canali lagunari con ostacoli affioranti, vennero tolti i segnali lagunari che indicavano le giuste rotte di navigazione tra le secche, e successivamente contrattaccarono l’accampamento di Pipino. La guerra di logoramento, i miasmi malsani della laguna, e una nascente pestilenza fecero il resto. Pipino fu costretto a ritirarsi e qundi la patria dei veneti fu salva.
E’ in questo periodo, siamo intorno all’810, che nasce Venezia come città. Da Malamocco, troppo esposta agli assalti, la sede del governo dei venetici viene spostata nelle isole realtine. consolidate ora con terra di riporto. Viene edificato ad Olivolo ( l’attuale san Pietro in Castello) un fortilizio difensivo. Vengono riedificate le torri abbattute durante la guerra.
Pipino, per avvicinarsi a Rivo Alto, impiega per la prima volta una flottiglia di imbarcazioni che verrà completamente distrutta in quel canale che prenderà il nome di “orfano” per via dei numerosi caduti.
Tratto da “Quaderni di Oplologia” “Da Cambrai a Campoformido” nr speziale secondo semestre 1997. edito dal circolo Armigeri del Piave.
Una risposta
[…] venne trasferita da Malamocco a Rivoalto (l’attuale Rialto), a causa della minaccia di invasione dell’esercito franco guidato da Pipino, figlio di Carlo Magno. Pipino, dopo aver assoggettato Malamocco fece costruire […]