LA NOTIZIA DELLA SCONFITTA DI LEPANTO A ISTANBUL, MENTRE A VENEZIA…
Una belva avrebbe avuto reazioni più calme di quelle del Sultano: il che ci aiuta a capire molte cose sulla natura dell’islam, secondo me. Riprendo dal libro del Cacciavillani.
L’arrivo alla “Sublime” Porta della ferale notizia fu drammatica. Il sultano diede in gravissime escandescenze. Non poteva prendersela con gli ammiragli dato che erano tutti morti e impartì a caldo l’ordine di uccidere tutti i cristiani dell’impero; poi quelli della sola Costantinopoli. Qualcuno gli fece notare che l’iniziativa avrebbe potuto provocare per ritorsione una identica strage di musulmani negli stati cristiani, ove erano numerosi, sia come schiavi che come mercanti. Ne seguirono decapitazioni sporadiche mentre il grosso dell’ira trovò sfogo nell’harem.
L’unica flotta che al momento gli restava era quella di Occhiali nominato comandante in capo dell’intera flotta imperiale. La reazione più significativa e duratura fu l’ordine di dar mano con la massima celerità alla ricostruzione della flotta, che avrebbe dovuto esser pronta la primavera successiva, per la grande vendetta; che però dovette limitarsi ad azioni di pirateria, incapace ormai di imporsi con iniziative di larga scala. Vero è che nonostante il tronfio incoraggiamento del Gran Visir, sostenere battaglie navali come quella di Lepanto era dispendioso, sicché tanto nell’impero musulmano quanto in quello spagnolo cominciò a prendere piede la preoccupante piaga dell’inflazione.
Nel 1574 il denaro turco era svalutato al punto che i giannizzeri si lagnavano di essere pagati con monete ‘leggere come le foglie di mandorlo e di così misero valore come le gocce di rugiada…’
A VENEZIA INVECE
Venezia era stato l’alleato che aveva partecipato maggiormente alla battaglia ed era maggiormente in ansia per la sua sorte. Gli storici vanno a gara nel descrivere lo strano modo in cui la notizia giunse sulle lagune; la riva davanti Palazzo ducale era brulicante di una folla in attesa spasmodica della notizia, la cui imminenza era nell’aria, quando dalle bocche di san Nicolò apparve una nave con ‘alcuni soldati a puppa vestiti con abiti turcheschi eccitarono viva curiosità ed ansiose dubbiezze.’ Era una burla ben presto smascherata e il tripudio in città fu indescrivibile. Furono ordinate processioni solenni di ringraziamento a Dio in tutte le città del Dominio.