LA NUOVA GUERRA SENZA REGOLE, CARTA VINCENTE DI NAPOLEONE.
Ritengo interessante proporvi un dialogo tra Vittorio Messori e Rino Camilleri che ci aiuta a capire come mai Napoleone riuscisse a sopraffare tutti gli eserciti d’Europa, fin dai suoi esordi.
MESSORI: …al contempo, egli conduce una guerra di rapina, dove predate di certo non sono solo le chiese, ma anche i tuguri della povera gente. Ricordiamoci che uno dei segreti dei successi sul campo di quell’uomo fu il suo spietato principio (rifiutato con sdegno dall’ormai defunta armata dei re di Francia e dagli eserciti contemporanei, a cominciare da quello austriaco, dove i nobili ufficiali non avevano dimenticato che cosa fosse l’onore militare), il principio, cioè, secondo il quale “è la guerra che deve nutrire la guerra”.
CAMILLERI: mentre gli altri eserciti erano appesantiti dai carriaggi sui quali trascinavano cibo per i soldati, fieno per i cavalli, materiali di ogni tipo, le armate napoleoniche si spostavano fulmineamente perché prendevano ciò di cui avevano bisogno nelle città, nei villaggi, nelle case coloniche che si trovavano sulla loro strada.
MESSORI: tanto è vero che quella brutalità disumana, dopo aver permesso tante vittorie, fu fatale nella campagna di Russia. L’immensa armata partì, come al solito “alla leggera”, senza quasi bagagli se non quelli del genio per gettare i ponti…ma il Gran Capo non aveva considerato che i villaggi, nella sterminat a pianura russa, sono rari e poverissimi. Gli indigeni poi, piuttosto che dare qualche cosa all’invasore, preferirono bruciare tutto (isbe e raccolti) e fuggire.
Da “gli occhi di Maria” di V. Messori e R. Camilleri ed. Rizzoli