quegli strani tondini veneziani
Passeggiando per Venezia vi sarà probabilmente capitato di notare sui muri della città degli strani elementi decorativi, a volte prettamente in contrasto con l’edificio stesso, dei tondini circolari raffiguranti animali in rilievo (qui nella foto a fianco uno dei meglio conservati, la facciata laterale della chiesa di Santa Maria dei Carmini); i soggetti sono vari e in pose diverse: animali realmente esistenti come pavoni, aquile, leoni, aironi, colombe, ma anche animali mitologici come il grifone e il basilisco.
In termine tecnico questi bassorilievi sono chiamati patere e sono perlopiù realizzati in marmo greco o pietra d’Istria.
Sorge spontaneo chiedersi perché siano li e quale sia il loro significato; partiamo dal significato: il simbolismo degli animali era molto diffuso in Oriente e presso i popoli pagani, basti pensare ad esempio al pavone che era un simbolo molto importante dell’Antica Persia e dell’Islam in generale considerato sinonimo di immortalità e potenza (vedasi il “trono del pavone” a fianco). E’ comprensibile quindi che siano stati importati a Venezia ed in seguito adattati ai canoni cristiani.
Anche se ad un occhio meno esperto la loro interpretazione può sembrare complicata, era di facile lettura per l’uomo del medioevo che viveva immerso in un mondo di simboli.
L’aquila, essendo in grado di fissare direttamente il sole, simboleggia l’elevazione spirituale, mentre il coniglio (o la lepre) rappresenta i bisogni fisici, quindi nella patera raffigurata a lato si vuole dipingere una lotta del bene contro il male.
Il Grifone, animale mitologico metà aquila e metà leone, è simbolo di coraggio e di purezza. Il pellicano veniva visto come simbolo di Gesù sulla Croce che si era sacrificato per l’umanità, poiché, anticamente, si credeva che questo uccello si ferisse il petto per nutrire i suoi piccoli; anche il pesce simboleggia Cristo perché i primi Cristiani, costretti a vivere in clandestinità la loro religione, usavano la parola greca ICTUS (appunto pesce), che era l’acronimo di Iesous Cristos Theou Uios Soter (Gesù Cristo, figlio di Dio, Salvatore).
Occupiamoci ora del perchè siano li, difatti la maggior parte delle patere (ne sono state recensite più di 2000 nel solo dogado) sono in edifici civili o palazzi e non nelle chiese come ci si potrebbe aspettare data la loro valenza religiosa.
Il perchè è però presto detto e nasconde un interessante riflessione, esse sono infatti contemporanee alla primitiva edilizia lagunare e venivano installate negli edifici religiosi come elemento propiziatorio per scacciare i demoni. Molti edifici però non sono sopravvissuti allo scorrere dei secoli e non son giunti fino a noi.
Quello che è giunto, grazie ad un formidabile spirito di conservazione e riciclo, sono i materiali, tondini inclusi, degli edifici distrutti riutilizzati e spostati nelle nuove costruzioni.