La patria del friuli
di Theusk
Con Treviso, Verona, Vicenza, Padova, Feltre, Belluno ed il Polesine, non tutta la Venezia terrestre poteva dirsi ancora unita perché mancava il Friuli che era soggetto al patriarcato di Aquileia.
Ma non tardó peró a presentarsi un’occasione favorevole che diede motivo alla Serenissima di compiere i suoi antichi disegni anche su questo territorio chiamato la “Patria del Friuli”.
Alla morte di Roberto, imperatore romano-germanico, il suo successore, Sigismondo d’Ungheria pretese dai veneziani la restituzione della Dalmazia e siccome ebbe un categorico rifiuto, egli invió le sue truppe ad invadere il Trevigiano passando attraverso il Friuli. Trovarono però il capitano generale al servizio della Repubblica Carlo Malatesta a contendere loro il passo. Andato poi a vuoto ogni tentativo per una pace definitiva, gli Ungheresi, sostenendo il Patriarca d’Aquileia tornarono ad invadere il Friuli dove nel frattempo si era formato un grosso partito veneziano sotto l’egida di San Marco che aveva come riferimento la città di Udine.
Il Patriarca Lodovico di Teck chiese persino al Papa Martino V di tentare di persuadere la Repubblica a restituire il Friuli ma i suoi rettori seppero gestirsi così saggiamente che alla fine fu concluso un trattato con cui il successore di Lodovico di Teck, Lodovico Scarampi Mezzarota, rimetteva il suo dominio temporale alla Signoria di Venezia al prezzo di 5000 ducati annui e conservando per se solo Aquileia e il suo territorio, come anche i Castelli di San Vito e San Daniele sul Tagliamento. In questo modo dal 1420 Udine divenne la capitale del Friuli e residenza del podestà veneziano che aveva il titolo di Luogotenente (del Friuli) e, come dappertutto, la Serenissima lasció al nuovo dominio i propri Consigli locali e le sue leggi statuarie.
liberamente tratto da: “storia di Venezia” E. Musatti