La repubblica di San Marco, basata su principi e valori immortali e il laicismo d’oggi.
Tra le amiche di fbook ho una brillante signora, che seguo con interesse, dato che segnala sempre articoli della stampa molto attuali. Un po’ però mi fa sorridere la sua cieca fiducia sui principi illuministici e liberali dato che la portano a prendere le distanze da ogni credo religioso, quasi questi fossero tutti uguali.
Dei principi di base, per costruire la società, sono indispensabili, la Religione, da che mondo è mondo, è stata uno di quelli. Ricordo di aver letto un saggio dedicato alla difesa della Laguna, scritto da un Mocenigo alla fine del ‘700, in cui si ribadiva, come del resto aveva fatto Paolo Sarpi un secolo prima, quanto fosse indispensabile che lo Stato (ovvero il Principe) incoraggiasse la Fede Cristiana, per aver dei buoni ‘cittadini’ e nello stesso tempo ci si dovesse ispirasse ai Vangeli per produrre Leggi umane, buone e giuste. “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”, ancora oggi è inciso sul marmo nella vecchia sede dell’Avogadoria di Venezia.
Il giusto modo era invece quello della Repubblica di San Marco: Fede in Cristo, ma controllo stretto del clero, che come organizzazione composta da uomini, poteva rappresentare interessi terreni e non solo celesti.