LA RESA DI CANDIA, IL GRANDE MOROSINI E L’ONORE DELLE ARMI.
NEL 1669 Candia è sotto assedio da 24 anni. Caterino Corner, provveditore generale da mar, cade combattendovi, il 13 maggio (Altro Eroe semisconosciuto). Una grande spedizione di 6.000 volontari francesi cerca di portare soccorso ai veneziani assediati, ma Candia è ormai allo stremo. così il 23 agosto, dopo un violentissimo attacco turco, i francesi abbandonano la piazza, e i comandante Morosini, con la guarnigione ormai decimata, decide la resa (30 agosto). Gli viene accordato l’onore delle armi.
L’assedio è finito. Ai Veneti è costato circa 29mila vite e ai musulmani ben 108mila soldati (la sproporzione, come per Famagosta, spiega il segreto della avanzata mussulmana. L’impero ottomano era un serbatoio inesauribile di vite da sacrificare per l’espansione dell’islam).
L’isola viene ceduta ai turchi, mentre si stabilisce che la Repubblica, estromessa da Candia, mantenga il possesso di tre fortezze: Grambusa, Spinalonga e Suda. La prima mantiene il controllo strategico del canale tra Creta e Cerigotto, e può essere usata come rifugio temporaneo in caso di maltempo o per sfuggire ai corsari. Suda è un’isola che diventerà una delle più importanti basi strategiche della Nato. Venezia aveva fatto costruire completandola nel 1639, una fortezza da Pietro Longhi.Per ulteriore ricompensa della perdita ai Veneti viene restituita la fortezza di Glissa, in Dalmazia (confine con la Bosnia).
Morosini si imbarca il 26 settembre con i profughi (così patiti che diverrà proverbiale nel veneto dire di uno patito nell’aspetto (te sì, ti xe magro incandio… cioè come uno di Candia), gli archivi e le cose sacre tra cui la Madonna mesopanditissa (dispensatrice di pace) presa dalla chiesa di san Tito a Candia, e ricollocata nella chiesa della Salute.
Alvise Molin, inviato a ridiscutere la pace, viene incaricato di perfezionare il trattato che sarà firmato da Maometto nel 1670. Con la perdita di Creta svanisce ogni reale influenza di Venezia in Oriente e svanisce altresi ogni sua potenza militare sui mari.
da “Atlante storico della Serenissima” di Giovanni Distefano. Gli interventi tra parentesi sono miei.