In realtà questo personaggio, assieme ad altri, tra cui la famosissima
Veronica Franco, cortigiana e poetessa, sono indicativi della società Veneziana e della
condizione emancipata, della donna veneziana in una epoca in cui in altre contrade le cose andavano ben diversamente.
Figlia di Bartolomeo e Pellegrina Morosini, nacque a Venezia nel 1548.
A quindici anni ebbe una relazione clandestina con il fiorentino Pietro Bonaventuri residente in Venezia per motivi di lavoro. I due amanti decisero di fuggire e questo provocò uno scandalo enorme specialmente divulgato dai gazzettieri, tanto da indurre il padre di Bianca a chiedere l’intervento del Senato, che bandì con una taglia di duemila ducati il seduttore, e quello di Cosimo I, duca di Firenze.
I fuggiaschi si sposarono il 12 dicembre 1563, grazie anche all’autorevole intervento di Francesco de Medici, figlio di Cosimo, che iniziò (a sua volta) con la bella veneziana una relazione con la condiscendenza del Bonaventuri e a dispetto dello scandalo che ne conseguì. Sebbene convolato a nozze con Giovanna d’Austria, Francesco approfondì nel tempo il suo legame con Bianca e questo fu causa di intrighi e di tragedie come l’assassinio del Bonaventuri a cui pare abbia contribuito.
Salito al trono granducale dopo la morte del padre, che pare non approvasse questa relazione, egli non ebbe più remore e fu così che da questo momento Bianca iniziò a fare parte della vita pubblica fiorentina, non in campo politico ma in quella di corte. Subito dopo la morte della consorte austriaca Francesco sposò la veneziana con una cerimonia che avrebbe dovuto rimanere segreta, ma che Bianca si preoccupò di rendere presto di pubblico dominio.
Dopo questa notizia a Venezia si provvide subito a distruggere gli atti processuali istituiti contro il Bonaventuri e il Senato la volle dichiarare “
Vera e particolare figlia della Republica di Venetia” stessa formula con la quale un secolo prima si designava
Caterina Corner regina di Cipro. Il 12 ottobre 1579 le nozze tra Bianca e Francesco furono ripetute solennemente.
Come si è detto, Bianca fu soprattutto impegnata nella vita di corte ma anche molto attenta alle opere di beneficenza e al mecenatismo. Molti furono i pittori che le dedicarono ritratti e nemmeno i musicisti le furono avari di omaggi ma la sua vita, apparentemente spensierata, era turbata dal desiderio ossessivo di dare a Francesco un erede specialmente dopo che il bambino avuto da Giovanna d’Austria era morto prematuramente. Ella, non riuscendo nell’intento, fece ricorso anche alla magia circondandosi di ciarlatani e fattucchiere.
Morì il 20 ottobre 1587, poche ore dopo il marito.
La causa della morte di entrambi potrebbe essere stata una febbre malarica ma non mancò di circolare, sino ai nostri giorni, l’opinione che essa fu dovuta ad avvelenamento.
Alcuni storici affermano che se Bianca Cappello fosse rimasta in vita, avrebbe potuto essere una valida
intermediaria tra la Serenissima e la Santa Sede poiché ella fu legata da profonda amicizia con Papa Sisto V, ed evitare, almeno in parte quel grave dissidio che caratterizzò l’inizio del ‘600, vicende in cui intervenne anche
Fra Paolo Sarpi e di cui ho già trattato in un post precedente.