le piere sbuse
Uno dei maggiori misteri irrisolti di Venezia è quello delle pietre bucate (piere sbuse in lingua veneta) che sporgono dai muri esterni di alcuni palazzi del ‘200 e ‘300.
Nessuno sa in realtà con certezza a cosa servissero dato che non son state trovate descrizioni o dipinti di quell’epoca che ne mostrino la funzione.
Analizzando gli indizi, ovvero che le “piere sbuse” sono quasi sempre sulla parte alta di una facciata e non necessariamente quella principale, che sono sporgenti ai lati delle polifore o finestre e che è possibile trovarle su dei muri senza finestre su palazzi Veneziani e su ex territori della Serenissima, le possibili ipotesi possono essere:
- avevano il compito di sostenere delle sbarre di legno o in ferro per stendere il bucato o per asciugare i pesanti panni dei tintori.
- Erano supporti per battenti da chiudere in caso di assalto nemico.
- Erano supporti per gonfaloni, siccome in passato era uso stendere vessilli e stendardi durante le innumerevoli feste e processioni.
- Possibile utilizzo per sorreggere tende destinate a riparare le sottostanti botteghe e le relative mercanzie.
Chissà se prima o poi si riuscirà a risolvere l’arcano, per il momento il mistero continua..
Liberamente tratto da https://strabiliantevenezia.com/