le resistenze popolari contro Napoleone, altro che “o bella ciao… “
di Millo Bozzolan
Una cosa bellamente ignorata dalla storiografia italiana ufficiale, o vista con sufficienza e occhio poco obiettivo, fu la rivolta spontanea che coinvolse decine di migliaia di persone, dal Veneto alla Calabria, contro l’occupazione francese. Ammettere che “il popolo”, termine di cui ancora oggi si abusa per giustificare ogni nefandezza, era al fianco del vecchio sistema di potere che reggeva gli stati italiani preunitari, significherebbe delegittimare il processo unitario stesso. Ma quella era la realtà, da noi.
Diversamente dalla Spagna, ad esempio, o dall’Inghilterra, dove stati con un forte senso identitario, videro l’invasione francese e la relaitva lotta per respingerla, come una vera Resistenza nazionale. Da noi questo, evidentemente, non era possibile, da cui la “damnatio memoriae” della storiografia ufficiale. Allego quindi questo brano, con un canto della resistenza napoletana:canti simili certamente nacquero anche da noi, ma sono purtroppo furono dimenticati. (Milo Boz)
Alli trirece di giugno
sant’Antonio gluriuso
‘e signure ‘sti birbante
‘e facettero ‘o mazzo tanto
So’ venute li Francise
aute tasse ‘nce hanno miso
Liberté… Egalité…
tu arrobbe a me
io arrobbo a te.
Si, in effetti il “Canto dei Sanfedisti” è un canto di lotta, ci riporta indietro nel tempo, nel periodo dei Giacobini. Naturalmente questa è una storia che non ci appartiene personalmente ma che diventa molto attuale. Ancora oggi abbiamo molti popoli che lottano per la propria libertà e pertanto il Canto dei Sanfedisti diviene un po’ la bandiera di tutta la Musica Popolare italiana e nel mondo, perché va a ripercorrere certe sensazioni che non sono mai purtroppo morte essendo molto attuali.”
Mimmo Gori
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=4692