L’INDUSTRIA TESSILE PADOVANA AI TEMPI DEI PALEOVENETI SUSCITAVA MERAVIGLIA
Di Millo Bozzolan
Strabone ci racconta:
Strab. V,3 – VI,8 …nei pressi c’è poi Verona, anch’essa una grande città. Queste città sono dunque situate molto all’interno rispetto alle paludi, alle quali invece è vicina Patavium, che supera per importanza tutte le città della regione. Si dice che nell’ultimo censimento da essa siano stati recensiti ben 500 cavalieri; anticamente riusciva ad eallestire un esercito di ben 120.000 soldati. La quantità di merci che invia a Roma a scopo di mercato, specialmente vestiario di ogni tipo, attesta che la città è ricca ed industriosa. Si risale dal mare alla città lungo un fiume che partendo da un grande porto che si chiama Medoacus scorre attraverso le paludi per 250 stadi.
Il porto serviva certamente a esportare, come farà poi Venezia, il tessile prodotto, che però arrivava a Roma anche attraverso le famose strade romane. Un altro storico parla di carovane di carri piene di tessuti e coperte, dirette a Roma. Insomma, la fama dell’industrioso nord est inizia già a quei tempi.
Ma lo straordinario è che abbimo la testimonianza archeologica che anche le donne erano imprenditrici de settore, attraverso il ricco corredo funebre di una donna imprenditrice di nome Nerka Trostiaia, di cui vi ho già parlato. Aveva anceh un telaio tra gli oggetti che la accompagnavano, simbolo probabile, dicono gli esperti, dei suoi interessi commerciali. Una donna così ricca non filava la lana ma faceva lavorare le sue dipendenti.
Nerka la veneta manager qui potete leggere l’articolo.