LA LEGITTIMITA’ DELLE CROCIATE, UN ATTO DI DIFESA.
Di Massimo Viglione.
Dal VII all’XI secolo l’Islam ha sistematicamente attaccato e invaso manu militari gran parte delle terre di quello che era l’Impero Romano d’Occidente (premendo nel contempo senza sosta alle porte di quello d’Oriente), conquistando gran parte del Medio Oriente, l’Africa del Nord, la Penisola Iberica, tentando di varcare i Pirenei, poi occupando la Sicilia, la Sardegna e la Corsica, risalendo con scorrerie fino a Lione e poi in Svizzera e alle Alpi, ponendo delle enclave fisse vicino Roma (le basiliche di San Pietro e San Paolo e l’abbazia di Montecassino furono distrutte), ma soprattutto terrorizzando per secoli le popolazioni cristiane mediterranee, specialmente quelle italiane.
Quattro secoli di invasioni militari (massacri di uomini, deportazioni di donne negli harem, conversione forzata dei bambini) e razzie, di cui nessuno mai potrà fare il calcolo non tanto dei danni materiali, quanto del numero dei massacrati e del dolore immenso causato a intere generazioni di cristiani, senza che questi potessero in alcun modo contrattaccare.
Gli stessi pellegrini che andavano in Terra Santa venivano spesso massacrati, specie a partire dall’XI secolo, con l’arrivo del dominio dei turchi selgiuchidi.
Tutto quanto detto deve essere tenuto presente prima di emettere qualsivoglia giudizio storico e morale sulla crociate: non si può infatti presentare i crociati come una “banda di matti fanatici” e ladri che calò improvvisamente in Palestina per rubare tutto a tutti e uccidere i poveri musulmani indifesi. Ciò è solo ridicolo, evidentemente sostenuto da chi non cerca la verità storica ma è mosso solo dal suo odio anticristiano (o dalla sua simpatia filoislamica).
Come sempre ufficialmente dichiarato dalla Chiesa tramite la voce dei Papi e dai teorici del movimento crociato (fra questi, san Bernardo di Chiaravalle) e dai teologi medievali (fra gli altri, san Tommaso d’Aquino e anche santa Caterina da Siena), lo scopo e la legittimità delle crociate risiedono nei seguenti princìpi fondamentali:
Il diritto/dovere assoluto della Cristianità a rientrare in possesso dei Luoghi Santi;
La difesa dei pellegrini (e a tal fine nacquero gli Ordini monastico-cavallereschi);
La legittima difesa dai secolari assalti della Jahad islamica.
Come si può notare, tutti e tre i princìpi indicati si fondano pienamente sul diritto naturale: quello del recupero della legittima proprietà privata lesa, quella della difesa del più debole dalla violenza ingiustificata, quello della legittima difesa da un nemico ingiustamente invasore.
È interessante notare a riguardo che le fonti islamiche sulle crociate, pur accusando i crociati di atti barbarici e stragisti di ogni genere, mai mettono però idealmente in dubbio il loro diritto alla riconquista dei Luoghi della Redenzione di Cristo. Da conquistatori, essi sanno che il diritto del più forte, su cui essi si fondano, prevede anche il contrattacco.
A questi tre princìpi poi, santa Caterina da Siena ne aggiunge un altro: il doveroso tentativo di conversione degli infedeli alla vera Fede, per la loro salvezza eterna, bene supremo di ogni uomo.
Per necessaria completezza, occorre tener presente poi che il movimento crociato non si esaurì nell’ambito dei due secoli (1096-1291) in cui avvennero la conquista e la perdita della Terra Santa da parte cristiana (crociate tradizionali); infatti, a partire dal XIV secolo, e fino agli inizi del XVIII, con l’avanzata inarrestabile dei turchi ottomani, di crociate se ne dovettero fare in continuazione; questa volta però non per riprendere i Luoghi Santi, ma per difendere l’Europa stessa (l’Impero Romano d’Oriente cadde in mano islamica nel 1453) dalla conquista musulmana. I soli nomi di Cipro, Malta, Lepanto, Vienna (ancora nel 1683) ci dicono quale immane tragedia per secoli si è consumata anche dopo le stesse crociate “tradizionali” e ci testimoniano un fatto incontrovertibile e di importanza capitale: per quattro secoli prima e per altri quattro secoli dopo le crociate “tradizionali”, il mondo cristiano è stato messo sotto attacco militare dall’Islam (prima arabo, poi turco), subendo quella che può definirsi la più grande e lunga guerra d’assalto mai condotta nella storia, in obbedienza ai dettami della Jahad (Guerra Santa) voluta e iniziata da Maometto stesso.
Mille anni di guerre. Per questo, occorre essere sereni, preparati e giusti nei giudizi.
Le crociate furono insomma anzitutto guerre di legittima difesa e di riconquista di quanto illegittimamente preso da un nemico invasore. Pertanto, ebbero piena legittimità storica e ideale (ciò non giustifica, ovviamente, tutte le violenze gratuite commesse da parte cristiana nel corso dei secoli). Ancor più ciò è valido a partire dal XIV secolo, quando l’unico scopo del movimento crociato divenne la difesa della Cristianità intera aggredita dai turchi.
Massimo Viglione
Premetto che sono un CRISTIANO CONVINTO E CREDENTE e non un fanatico musulmano, però sono certo che tutte le guerre religiose avvengono quando le fedi religiose si vestono anche con gli abiti politici ed utilizzano il loro fanatismo religioso per allargare i loro possedimenti ed i loro territori. Questo è accaduto e sta accadendo con gli islamici e, purtroppo, questo è accaduto anche con i Cristiani che accusavano di eresia, e quindi condannavano al rogo, chi si opponeva alle loro angherie.
All’islam manca l’evoluzione propria al cristianesimo, che partì dal paganesimo, ricordiamolo sempre. Per capire il messaggio di pace dei Vangeli ci son voluti tanti secoli, mentre il Corano, non può essere interpretato.
Questo post non ha un minimo di validità storica e non segue un filo logico. Perchè mai i cristiani avrebbero diritto a rientrare in possesso dei luoghi santi in Palestina, quando cristiani, tranne che per circa 200 anni, non lo sono mai stati? Gli arabi vivevano in questi luoghi ben prima che nascesse l’islam e il cristianesimo! ma solo perchè in quei luoghi è nato un profeta allora devono diventare di proprietà cristiana? è questa la legittimità a cui fate riferimento? Per di più è storicamente appurato che i pellegrini potevano liberamente visitare i luoghi di culto nella terra Santa, senza problemi. Continuate a porre la questione come uno scontro di civiltà, ma non è così. La storia serve per capire, non per essere strumentalizzata! Vergogna!
cara Lisa, lei sembra dimenticare, ad esempio, che Sant’Agostino era un africano di Ippona, studiò a Cartagine che era cristiana. come tutta la costa africana fino a che non fu invasa dagli arabi. Che i Mori invasero territori europei con lo scopo precipuo di cancellarci o perlomeno, di sottometterci, perché questa era la missione che aveva loro affidato il Profeta. E’ inutile che lei neghi l’evidenza, magari papa Francesco le darà ragione, il lavaggio del cervello della masse non ha escluso purtroppo le istituzioni che dovrebbero guidarle. Il “political correct” ci sta uccidendo, la tattica dello struzzo è un suicidio
I cristianesimo iniziò, per forza dopo l’anno 0. Prima dell’anno 0 di chi era il diritto di proprietà delle zone? Sempre dei cristiani?!
Ma andiamo a ritroso: “invaso manu militari gran parte delle terre di quello che era l’Impero Romano d’Occidente, premendo su quello d’oriente”; perfetto, ma prima dell’impero romano chi c’era? Non mi risulta che in palestina ci fossero popolazioni italiche, né quantomeno latine…
Alla fine, a quanto pare, quando si vuole trovare una giustificazione, basta fermare il revisionismo storico alla data utile…
ma di cosa sta parlando? non la seguo. C’è evidentissim una politica espansionistica di conquista dei mussulmani contro il mondo cristiano. Popolazioni del nord Africa che erano totalmente cristiane, e che non lo sono più. Questa polita è, fu, una costante nei secoli fino a che riuscimmo a fermarli, prima a Lepanto, poi a Vienna. Bragadin e Marcco D’Aviano dovrebbero essere i nostri eroi, e invece per persone che ragionano come lei (mi scusi, voglio parlar chiaro) il vessillo strappato in battaglia al turco ed esposto a Palazzo Ducale a Venezia, oggi è occultato.. per non offendere gli islamici in visita.
Va bene, provo a farmi seguire meglio allora:
“C’è evidentissim una politica espansionistica di conquista dei mussulmani contro il mondo cristiano”.
Ma prima che quei mondi diventassero cristiani cosa c’era?
Io adoro la storia d’Italia e del nostro paese, ma non mi racconto balle:
quando siamo andati là ad instaurare l’impero romano (citato nel precedente articolo) non ci siamo presi quelle terre solo con fiori e opere di bene.
Allora mi chiedo: perché nei vostri ragionamenti vi fermate sempre dove vi fa comodo, cioè quando le stesse opere di guerra e conquista le fanno gli altri?
IN ITALIANO SI SCRIVE LA LEGITTIMITA’ ETC.. ABBIATE LA CORTESIA DI SCRIVERE CORRETTAMENTE..
la ga razòn, cara.. domandemo venia… sucede se na persona, da sola, se trova a far el lavoro de tanti. grazie per l’attenzione,
Mi sembra un articolo strumentale a un certo tipo di statalismo etico.
http://libertino.is/?p=682
IO DICO CHE UCCIDERE NON E’ GIUSTO DA AMBO LE PARTI…LA VITA UMANA E’ SACRA IN TUTTI I SENSI.LA STORIA CERTAMENTE CHIARIFICA IL TUTTO…MA SE TUTTI NOI OCCIDENTALI CE NE STESSIMO A CASA NOSTRA SAREBBE PACIFICO E NORMALE..SE UNO ROMPE LE UOVA NEL PANIERE DI UN ALTRO ECCO CHE C’E’ UNA REAZIONE CHE NON FINIRA’ SE NON SI USA LA RAGIONE,LA DIPLOMAZIA ED INNANZI TUTTO IL RISPETTO RECIPROCO.CERTAMENTE GLI STORICI AVRANNO SCRITTO LA VERITA’ E NON SI PUO’ NASCONDERE.SE OGNUNO STESSE A CASA PROPRIA (E PARLO DI CRISTIANI E DI MUSULMANI) SI VIVREBBE IN PACE E MAGARI INIZIARE DEGLI SCAMBI COMMERCIALI PER L’INTERESSE DI TUTTEDDUE LE COMUNITA O RAZZE CHIAMATELE COME VOLETE.MA E’ VERO UNA COSA CHE L’UOMO PER NATURA NON E’ MAI CONTENTO DI QUELLO CHE HA E NE VORREBBE DI PIU’.IL DIAVOLO SA’ OPERARE BENE CONTRO L’UMANITA’ MA DOBBIAMO ESSERE NOI TUTTI (CRISTIANI E MUSULMANI) USARE CON I FATTI ….