LO STRANGOLAMENTO DI VENEZIA DA PARTE AUSTRIACA nel ‘700
di Milo Boz
Qui spiegherò in poche righe il perché Venezia fosse da sola, a fine ‘700 e il suo governo diffidasse dell’Austria come alleata, tanto da preferire la neutralità (male armata, non vi erano più soldi).
Dopo la disastrosa pace di Passarowitz (liglio 1718), in cui Venezia, abbandonata dall’Austria sua alleata nella guerra contro il Turco, deve rinunciare ad ogni suo possedimento in oltremare e ai conseguenti traffici mercantili, Carlo D’Asburgo decide che è giunto il momento di spazzare ogni concorrenza anche in Adriatico e istituisce il porto franco di Trieste e un altro a Fiume, con la ferma intenzione di sottrarre il residuo traffico mercantile a Venezia. “A realizzare completamente questa sua intenzione sarà la figlia Maria Teresa attraverso una politica di esenzioni e una serie di trattati con Istambul (1747) e con le reggenze di Tunisi, Algeri e Tripoli (1749). Nell’Adriatico, non più considerato Golfo di Venezia, anche Ancona farà la sua concorrenza. Ecco perché era impossibile per il governo veneto, una alleanza con gli austriaci. Sarebbe significato svendere la propria libertà residua, l’unica speranza era puntare sulla neutralità disarmata, che funzionò molto bene fino agli anni ‘80 del ‘700, permettendo a Venezia anche una politica di risanamento di bilancio, disastrato per tutti quegli anni dalla guerra dei primi del secolo.
Venezia moriva, ma lo faceva in maniera splendida. Il ‘700 fu anche un secolo di innovazioni in campo mercantile, artistico, tecnologico e civile.
Vero,
relativamente alle politiche di Vienna
ed alle conseguenti contromosse venete
(e qui si può ricordare anche il piano greco),
ma Venezia e la Repubblica non stavano decadendo,
non stavano morendo,
non erano in decadenza :
né istituzionale né economica.
forse era al suo massimo, per questo e per altre ragioni geopolitiche come ad esempio: aver abolito la schiavitù, rendere territori liberi dalla schiavitù le terre da mar, avere la flotta più potente del mediterraneo, essere una repubblica, aver diffuso il benessere nel territorio (5000 ville venete ne sono un segno tangibile), e l’ intenzione francese di aprire (con un futuro progetto veneto…) il canale di Suez per il commercio degli schiavi e con il ricco oriente, creavano le condizioni per essere un vero impiccio per le mire espansionistiche e predatorie francesi e inglesi sopratutto. In particolare la Francia era da pochissimo diventata una repubblica e per la radicatissima monarchia inglese rappresentava una minaccia enorme di perdita del potere su 2 fronti: quello americano e quello interno. Fu così che napoleone fece la sua comparsa aiutato e sostenuto dall’ inizio alla fine dalla massoneria inglese, a riprova di ciò basti pensare ai regnanti che piazzò nei regni italiani (tutti massoni) e al fatto che capitolò non per ghiliottina (la cui pratica era ai massimi e che terminò nel 1974) ma per morte naturale in un protettorato inglese S. Elena.