IL COMPLOTTO DEL DOGE LUDOVICO MANIN
di Milo Boz
IL 24 SETTEMBRE 1797, decine di nobili e l’ex Doge Manin, rischiano la testa.
Qualche complottista per vocazione ha persino supposto che il Doge Manin, uomo integerrimo e vero patriota, fosse al soldo dei francesi, assieme a tanti altri. Ebbene, egli era talmente lontano dagli interessi dei nuovi padroni e loro lacché, che finì in una lista di persone da eliminare, composta dai Municipalisti veneziani.
“Il 24 settembre 1797 comincia l’agonia della Municipalità, Giuliani presenta una cervellotica mozione per dimostrare alla terraferma che i democratici veneziani avevano rotto con il passato: eliminazione fisica di 90 ex patrizi e 20 ricchi cittadini e, per scoraggiare ogni eventuale resistenza, arresto di 14 piovani e 21 ufficiali.
L’idea di eliminarli sottintende l’intenzione “di incamerare i loro beni mobili ed immobili, assicurarsi il Governo Democratico, ed insieme impinguare la Cassa del Popolo, ed effettuare il Grandissimo progetto presso il Generale in capo Bonaparte, e quello ancora dell’istituzione della Casa Patria, con altre operazioni a sollievo del Popolo” (Carte della Municipalità Provvisoria)
In testa alla list adei nomi c’è l’ultimo doge. Una lista simile, è conservata alla biblioteca Querini.
Mentre i Francesi vengono sbeffeggiati nei caffé, i militari malmenati all’Arsenale, per mettere tutti d’accordo si dichiara che esiste una congiura ai danni della democrazia, ordita da tale Pietro Cercato, per cui i nomi della lista erano di persone da condannare a morte. Per fortuna, la cosa era talmente campata in aria, che si smontò da sola dopo poco e la congiura fu dichiarata inesistente.
NOTA RICAVATA da -atlante storico di Venezia di Giovanni Di Stefano