PARCHE’ SCRIVAR IN VENEZIAN (Maffio Venier, 1550-1586)
No ve maravagè, sia che se vogia,
che non usa una lengua pi pulia
che se Domeneddio m’ha dà la mia,
no vogio ghe una strania me la togia.
Quel scriver grave xe un mestier da bogia,
che ogn’un tel vuol tassar de longo via,
mi cos’ scrivo quel che ho in fantasia,
e con licenza incago chi me sogia.
Questa è una lenga che è d’ogni savor,
dove, che se vorò scriver toscan,
bisogna par el più parlar d’amor.
Mi vuoi piaser, e no stentar da can,
compono per humor no per honor,
che no vorria partir col mondo in man.
PERCHE’ SCRIVERE IN VENEZIANO
Non si meravigli, chiunque egli sia
se io uso una lingua più forbita,
giacché se il Padre Eterno mi ha dato la mia,
non voglio che una straniera me la porti via.
Quello scrivere grave è un mestiere da boia (infame),
che ognuno ti vuole imporre come una tassa di continuo,
io invece così scrivo ciò che ho nella mia fantasia,
e con permesso lordo di “feci” chi mi deride.
Questa mia è una lingua che possiede ogno sapore,
mentre se io volessi scrivere in toscano,
biusognerebbe per lo più parlar d’amore.
Ma io voglio piacere e non faticare come un cane,
compongo versi secondo l’estro e non per ambizione,
giacché non mi interessa andarmene tenendo il mondo in pugno.