SAN PIO X VISITA VENEZIA NEL 1959. Tre francobolli li commemorano.

Alberto Toso Fei

Due giorni fa ho postato la medaglia-ricordo, oggi vi cuccate i tre francobolli commemorativi del “viaggio” che San Pio X fece a Venezia nel 1959 (così iniziamo a tematizzare quando possibile tra una collezione e l’altra: magari nei prossimi giorni posto anche la copertina della “Domenica del Corriere”). Si tratta di tre valori emessi quell’anno dallo Stato Vaticano; nel primo si vede Giuseppe Melchiorre Sarto – ancora Patriarca di Venezia – che sale su una gondola per recarsi al conclave (l’immagine è tratta da una fotografia, e se è pregevole la figura del “ganzer” il bimbo che piange sconsolato fu invece aggiunto dall’incisore, che restrinse e “rovesciò” anche la gondola pur di far entrare il ferro da prua nel disegno), proferendo la sua celebre profezia “Vivo o morto tornerò a Venezia”;

è il 1894 la prima visita del papa a Venezia

è il 1903, un anno particolare: il campanile è crollato meno di un anno prima (Sarto, divenuto Pio X, ascolterà nel 1912 il suono delle nuove campane da lui donate con un “collegamento telefonico sperimentale” che fu registrato e che vedo di postarvi più sotto). Nel secondo francobollo Giovanni XXIII, a sua volta ex Patriarca di Venezia, decide di ottemperare a quel voto, “spedendo” il corpo di Pio X, nel frattempo divenuto santo, a Venezia. Il terzo valore racconta per immagini lo sbarco a San Marco.

Tra il 12 aprile e il 10 maggio 1959 il corpo di Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto, nativo di Riese e divenuto papa mentre era Patriarca di Venezia) tornò in laguna. Assieme alla sua proclamazione a santo, Giovanni XXIII (anch’egli Patriarca al momento dell’elezione, destinato pure lui alla santità, più tardi) volle ottemperare alla profezia che il futuro Pio X aveva pronunciato nel lasciare la città per recarsi in conclave, ovvero che vivo o morto sarebbe tornato nella sua Venezia. In quei giorni del ’59, appunto, papa Sarto fece ritorno in laguna, dove non mancò un corteo acqueo sul Canal Grande (c’è una bella copertina della Domenica del Corriere, magari la posto su quella galleria). Fra le varie iniziative, anche il conio di una medaglietta commemorativa.