SAN TODARO, CHI ERA IL SANTO “PROTETOR” DI VENEZIA PRIMA DI MARCO.
Di Millo Bozzolan, da fonti web
Tutti sappiamo che prima di San Marco, Venezia era protetta da San Todaro, soldato martire che rifiutò di sacrificare all’imperatore. Questo culto verso un Santo del Medio Oriente ci ricollega al’influenza bizantina a Venezia, che fu fortissima per molti secoli. Ma come accadde che, all’improvviso, nell’828, si passasse da San Todaro,a San Marco Evangelista?
Quanto a San Todaro, egli, ormai declassato, resterà sempre caro ai veneziani, che ne useranno il nome nei battesimi fino agli ultimi tempi della libertà veneta.
nel sito http://www.veneziamuseo.it/TERRA/San_Marco/Marco/marco_san_todaro.htm troviamo queste notizie su di lui:
Originario dell’Oriente, arruolato nell’esercito romano, Teodoro si trovava con la sua legione nei quartieri invernali di Amasea (odierna Aukhat, in Turchia), al tempo dell’imperatore Galerio Massimiano, quando venne promulgato un editto che ordinava ai soldati di offrire sacrifici agli dei.
Teodoro, cristiano, rifiutò di eseguire l’ordine nonostante le sollecitazioni del tribuno e dei compagni; gli fu concesso del tempo per ripensarci ma egli invece ne approfittò per incendiare il tempio di Cibele (Madre degli dèi) che sorgeva al centro di Amasea presso il fiume Iris.
Ricondotto in tribunale, fu torturato e poi gettato in prigione, dove ebbe celesti e confortanti visioni, fino al giorno 17 febbraio, probabilmente fra il 306 e il 311 d.C., quando venne bruciato vivo. Il sepolcro che accolse i suoi resti stava ad Euchaite, una località vicino ad Amasea, città che nel corso del secolo X venne per questo chiamata anche Teodoropoli.
Le notizie della sua vita ci sono pervenute da un discorso pronunciato da San Gregorio di Nissa nella basilica che sorgeva già nel IV secolo ad Euchaite ove era il suo sepolcro, discorso poi confermato in una “passione” greca di poco posteriore.
Il suo culto si propagò rapidamente in tutto l’Oriente cristiano e successivamente anche entro le terre dell’impero Bizantino; in Occidente la prima traccia di un culto a lui tributato deve considerarsi il mosaico absidale tuttora esistente nella basilica dei santi Cosma e Damiano al Foro Romano eretta nel 526-30. Monasteri a lui dedicati esistevano già alla fine del secolo VI in Italia; a Venezia fino al XII secolo fu invocato come il patrono della città, poi sostituito con San Marco.
Secondo un’antica tradizione il suo corpo venne in seguito trasportato a Brindisi, dove sarebbe conservato in un’urna; Venezia lo ricorda nelle figure di una vetrata e nel portello dell’organo di due chiese e poi anche con la colonna posta in piazzetta, sulla cui sommità vi è una sua statua in armatura di guerriero, con un drago ai suoi piedi.
Nel corso del IX secolo, Teodoro fu l’unico santo con questo nome, più tardi apparve però un secondo Teodoro, non più soldato ma generale, il quale sarebbe morto ad Eraclea al tempo di Licinio il 7 febbraio e anche lui Sepolto ad Euchaite il 3 giugno.
Nei “sinassari” bizantini Teodoro, il generale, è ricordato l’8 febbraio, mentre invece Teodoro, il soldato, è festeggiato il 17 febbraio.
Nei martirologi occidentali invece, il generale è ricordato il 7 febbraio e il soldato il 9 novembre.
Articolo molto interessante, sinceramente non lo sapevo.
Buon inizio di settimana 🙂
:Ho fatto notare altre volte la fragilità della tesi italiana che vuole il recupero delle spoglie di San Marco collegate con il congresso di vescovi a Mantova, convocato il 6 giugno 827 dal Patriarca d’Aquileia Massenzio con il sostegno dell’Imperatore Lotario per rivendicare il possesso esclusivo della dignità metropolitana a discapito della Chiesa Veneta di Grado. Svaniti i Longobardi, Aquileia si appoggiava ora sui Franchi. Massenzio pretendeva di conglobare le diocesi istriane, ma i Vescovi suffraganei di Grado si opposero con titoli risalenti al Sinodo di Grado del 579, confermati dalle bolle papali successive. Gli atti del Sinodo di Mantova sono emersi nel 1600 e sono sospettati di falsità. Il Patriarca di Grado Venerio abbandonò subito questo pseudo-sinodo, rimettendosi a Papa Eugenio II. Siccome il Papa di Roma non emise nessuna pronuncia, nulla cambiò rispetto a prima. Infatti, si trattava di un raggiro organizzato da Massenzio: la riunione non aveva i crismi di un sinodo e ben presto la manovra cadde nel vuoto. Non è vero che il Pontefice accogliesse le pretese di Massenzio: anche se in un primo tempo fu ingannato, Massenzio non aveva argomenti solidi e una volta scoperto fu rimesso in riga. I Venetici sarebbero andati a recuperare le spoglie di San Marco in ogni caso, nell’827 si presentò semplicemente il momento propizio.
La sostituzione del culto di San Todaro con quello di San Marco si collega con un fatto anche di grande importanza che mi pare abbiate omesso. La capitale da Metamaucus era stata spostata a Rivo Alto, non solo per difendersi meglio dai Franchi di Pipino ma anche per ribadire una forte indipendenza dall’Impero Bizantino. L’adozione del culto di un santo non direttamente legato all’Oriente mirava ad accentuare la diversità e l’indipendenza del ducato veneto.