Toccante immagine dedicata alla devozione popolare: Luigi Nono, pittore veneto dell’800
di Millo Bozzolan
Toccante immagine dedicata alla devozione popolare: una vecchia colta nell’atto di accendere un lume all’immagine sacra posta sopra di lei. i Veneti ebbero, al tramonto dell’amato governo veneziano, le parrocchie come punto di riferimento di tutta la loro vita di comunità (come era poi all’epoca di San Marco: i parroci raccoglievano le tasse e leggevano i proclami o bandi del Governo) , almeno fino all’arrivo degli anni ’60 e allo stravolgimento della modernità.
Biografia essenziale di Luigi Nono
Nacque a Fusina (oggi in comune di Venezia, allora località di Mira) da Francesco Luigi, impiegato alla dogana di origini bergamasche, e dalla sua seconda moglie Rosa Della Savia, nativa del Friuli. L’anno successivola famiglia si trasferì a Sacile, dove Luigi trascorse l’infanzia.
Iniziò gli studi tecnici a Treviso ma nel 1865 il padre, avendo notato la sua precoce attitudine al disegno, lo iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Nel 1875 dipinse nella Piana Sacile, ai Camoi, “La Fanfara dei Granatieri”; poi nel 1876 soggiornò a Firenze, Roma e Napoli. Dopo il primo di questi viaggi dipinse “Primi passi”, “Bambino malato” e “Sepoltura di un bambino”. Partecipò a tutte le Biennali di Venezia, ove nel 1901 presentò anche una cospicua mostra personale. Nel 1881 espose a Milano“La morte del pulcino”. Insegnò pittura alle Accademie di Belle Arti di Venezia e di Bologna. Dopo la scomparsa del padre visse a Venezia, dove anch’egli morì alla fine della prima guerra mondiale.