UN “BOSCO” A VENEZIA
In questi giorni si parla molto dell’organizzazione di varie mostre in Europa in occasione dell’anniversario della morte del grande pittore fiammingo Hieronymus Bosch.
Anche se la vita di questo Artista è, nella maggior parte, avvolta nel mistero si pensa che mai sia uscito dalla sua città natale; di certo tra i documenti oggi esistenti, c’è una lacuna di vari anni dove si può perfettamente supponere che furono viaggi e, fattore comune tra gli artisti di quel tempo, sicuramente quei viaggi si realizzarono nelle due Penisole: Italica ed Iberica.
I critici vedono tra i bozzetti di Bosch l’influenza dei pittori veneziani, in particolare Giorgione, Mantegna e l’atmosfera Belliniana: la presenza di opere dell’artista a Venezia dovrebbe essere prova che ci venne durante un tempo.
Marcantonio Michiel nel 1521 vede a Palazzo Grimani e, descrive, nell’opera Notizie d’opere di disegno nella prima metà del secolo XVI. Esistenti a Padova Cremona Milano Pavia Bergamo Crema e Venezia, opere del fiammingo.
Michiel lo chiama Boss, nativo di Bois le Duc, e lo considera quello che più morbidamente utilizza la pittura ad oglio nei suoi quadri.
Non solamente lavora per il Cardinale Grimani: sono descritti due quadri in una stanza che serviva già al tribunale de’ Capi del Consiglio de’ Dieci.
I polittici divennero parte delle collezioni di Palazzo Ducale attraverso legato testamentario alla Serenissima dopo la morte del Grimani (1523).
Tracce del viaggio veneziano del Bosch (in Spagna viene chiamato el Bosco per la città natale – Den Bosch – dell’Artista il vero cognome era van Aken; probabilmente nasce intorno al 1450) le abbiamo in alcune pitture venete: la grande fantasia allucinante ed onirica del fiammingo, impressiona la fantasia dei nostri pittori veneziani.
L’incendio che rappresenta Tiziano in Orfeo e Euridice che si trova a Bergamo richiama alle Visioni dell’Aldilà del Bosch.
Carpaccio nel Martirio dei diecimila cristiani del monte Ararat all’Accademia, fa la rappresentazione caotica senza punto di referenza e la stessa montagna è rappresentata con criteri propri del Bosch.
Anche se i viaggi non sono documentati e tutta la vita del grande pittore è avvolta ancora nel mistero, la fama che ha avuto per tutta Europa ed una committenza così importante, doveva essere alla forza dovuta ai viaggi e permanenze (durante alcuni anni) all’Estero.
Venezia era tra le città più importanti d’Europa e meta di tutti gli artisti, soprattutto nel XVI secolo…..Bosch sicuro conobbe la bella città lagunare!