UNA DAMA GRECA
Simonetta Dondi dall'Orologio
Venezia fu grande in molti aspetti che in queste pagine stiamo ricordando continuamente, però fu anche uno Stato che ha dato una notevole “libertà” al sesso femminile….
Una ennesima prova l’abbiamo con il personaggio femminile di Isabella Teotochi Marin Albrizzi, era nata a Corfù il 16 Giugno 1760, greca però in quel momento sotto il Governo della Serenissima.
All’età di 16 anni sposa il “sopracomito” di galea Carlo Antonio Marin dal quale avrà un figlio Giambattista Marin.
Il suo matrimonio non fu felice: nel 1778 una nuova carica imponeva a Marin di far ritorno a Venezia, città che nonostante la decadenza, ferveva di dibattiti culturali e scientifici.
Si stabilirono nella casa di famiglia e la giovane sposa ebbe grandi difficoltà d’inserimento.
Tra il 1778 ed il 1780 ebbero un soggiorno a Salò dove Carlo Antonio era stato nominato Provveditore e Capitano, i coniugi fanno ritorno a Venezia ma vista l’insopportabile idea di ritornare con la numerosa famiglia di lui, Isabella convince al marito di prendere in affitto una casa vicino dietro alla chiesa di San Salvador.
Ad un secolo e mezzo dalla nascita del primo salotto (1607) diretto dalla Marchesa Catherine de Vivonne de Rambouillet, era ormai diffusa anche nella Laguna la moda d’oltralpe del Salon.
Anche a Venezia piaceva dare grande significato alle capacità intellettuali della persona, riconosciute come forte elemento ugualitario: quindi una donna che dimostrasse esser colta, veniva riconosciuto un ruolo intellettuale ugualitario.
Con l’ascesa del marito a più alte cariche, Isabella ha modo di affinare la propria cultura, spronata dal coniuge e dallo stesso ambiente che le si è creato intorno.
Grandi persoggi frequentano il salotto della Teotochi tra i quali Anton Maria Lamberti, famoso per i suoi versi in lingua veneziana e l’abate Francesco Franceschinis rettore dell’Università di Padova, la salonnière veneziana Giustina Renier Michiel e Antonio Canova.
Troviamo anche a Dominique Vivant Denon incisore e scrittore parigino futuro direttore del Louvre, la celebre Madame de Stael, Goethe, Byron, Walter Scott e lo scozzese Sir William Hamilton archeologo e vulcanologo, ambasciatore inglese a Napoli e tanti altri….
Carlo Antonio non amava la confusione creata dalle riunioni letterarie e preferiva trascorrere il tempo nella proprietà di Gardigiano (Treviso).
Ma Isabella possiede un salotto tutto suo dove può calarsi nell’impegnativo ruolo della salonnière: tanto maggiore successo otteneva Isabella che univa alle grazie dell’intelletto quelle della persona e stringeva a sè i migliori ingegni dell’epoca con i lacci delle segrete relazioni mondane.
Qui non vogliamo parlare delle vicissitudini della dama, solo c’interessa che nel suo salotto troviamo a Canova e a Vivant Denon (futuro direttore del Louvre) e che nel 1817 anche la nostra Isabella visita la collezione del Museo parigino…..chissà anche lei con l’intenzione di recuperare alcune delle opere rubate a Venezia!
Anche se non esistono documenti che lo provano possiamo quasi con certezza affermare questa possibilità…..