Venezia e i brevetti
di Simonetta Dondi dall'Orologio
Sempre a proposito delle magistrature della Serenissima, va ricordato che Venezia fu la prima nella storia a riconoscere il diritto di “copyright” sulle invenzioni dell’uomo.
Una disposizione del 1474 assegna infatti ai Provveditori de Comun il compito di sovrintendere alla registrazione dei brevetti.
L’invenzione dei Brevetti nasce quindi dall’intelligenza delle istituzioni venete, che vedevano nella tutela degli inventori e delle loro idee anche una fonte di guadagno e quindi di prosperità, oltre che un modo per attrarre a Venezia nuove menti brillanti.
Ecco quanti furono i brevetti depositati fino al tramonto della Serenissima:
Anno | N° brevetti |
1474-1500: | 43 |
1501-1550: | 126 |
1551-1600: | 471 |
1601-1650: | 283 |
1651-1700: | 317 |
1701-1750 | 234 |
1751-1797: | 530 |
Per queste esigenze nascono le Enciclopedie illustrate, i cosidetti THEATRUM di Giulio Camillo Delminio o Delmiano (Portogruaro, 1480- Milano, 15 Maggio 1544).
E’ possibile che il suo nome di battesimo fosse, in realtà, Bernardino, mentre Giulio Camillo sarebbe uno pseudonimo di sapore latineggiante, adottato secondo il costume degli umanisti dell’epoca.
L’idea di raffigurare i macchinari come accade oggi nei brevetti e come fece Camillo nel XVI° secolo deriva in realtà da un manoscritto del ‘400.
Esso è una rappresentazione di macchinari da guerra e rappresentava un vero e proprio manuale che inizialmente doveva essere segreto per garantire un vantaggio nelle guerre e che successivamente divenne un best seller, un simbolo per l’innovazione bellica del tempo.