VENEZIA NON SI RASSEGNA E GRIDA “VIVA SAN MARCO! “
Di Ludovico Manin, ultimo Doge.
il 22 luglio 1797, il popolo inneggia a San Marco:
“Dovendosi il 22 luglio gettar all’acqua una nave, questa incontrò delle difficoltà, ma poi essendo andata, la gente gridò: “Viva San Marco!”;
ciò fece una forte impressione nei Francesi e nella Municipalità;
sia aggiunto che tanto in Castello che a Cannaregio vi furono delle riunioni, si credono accidentali, che si misero però in gran osservazione cosicché la truppa italiana e e il comandante stesso della Piazza Gen. Feuron (…) conducendo seco anche la Guardia stessa stettero tutta la notte sotto le armi.
La Municipalità poi si unì verso la mezzanotte e fece il proclama che fu pubblicato la mattina dietro (deve essere quello che vietava di inneggiare a San Marco pena la morte); ed elesse una commissione di cinque con amplissima facoltà di inquisire e giudicare.
Furono eletti sei commissari ispettori uno per Sestiere alli quali fu destinata una guardia e due invigilatori ed un Commissario Generale. Questi avevano la commissione di invigilare sopra le riunioni, combricole, e sopra la polizia interna, essi pure con molte facoltà.
Dal diaro del doge Ludovico Manin.