VENEZIA: ESTATE 1797, LE LOTTE TRA FAZIONI RIVOLUZIONARIE.
di Milo Boz Veneto
Estate 1797, a Venezia l’ex doge Manin riporta nel suo diario “degli incidenti” occorsi a Parigi, o meglio di lotte all’ultimo sangue tra fazioni giacobine (intese per rivoluzionarie) che si riflettono anche nella Municipalità veneziana, però a livello di “baruffe chiozzotte”.
Ecco quanto scrive:
“In questi giorni arrivarono da Parigi le notizie delli gran incidenti successi nella giornata del 6, che terminò con l’esportazione (bellissimo termine ndr) alla Guiana di due del direttorio, Barthlemy e Carnot, e di 45 dei consiglieri e più 30 dei gazzettieri e giornalisti; ma Carnot ebbe la fortuna di fuggire.
Anche qui vi furono dei gran contrasti nella Municipalità uno contro l’altro, ma non seguirono fatti di sorte. Fu messa una nuova imposta di 100.000 ducati, sopra li supposti maggiori possidenti in via di imprestanza al 6 per cento”.
Si osserva come la rivoluzione divori i suoi figli, e quella è una regola inaugurata in Francia, madre di tutte le rivoluzioni che seguirono, che dura tutt’oggi.
E se anche le democrazie d’oggi, non mandano più alla Guiana i giornalisti (a volte si, ma di rado), assistiamo al deplorevole spettacolo della litigiosità perenne delle fazioni che si chiamano partiti.