Venezia vista dagli altri
Quando parliamo della Serenissima, parliamo generalmente di personaggi veneziani però non cerchiamo di vedere come pensavano gli stranieri che sono vissuti a Venezia; attraverso di loro possiamo avere un’idea dell’enorme importanza che ebbe la Repubblica nei secoli.
Ancora una volta ritorniamo al XVI secolo quando l’Imperatore Carlo V nomina a Juan Hurtado de Mendoza ambasciatore della Spagna a Venezia.
Questo personaggio che già l’avevano mandato in varie missioni fuori del suo Paese; quando arriva a Venezia il 25 maggio 1539 incomincia ad essere “famoso”, la sua dimora veneziana non è in una casa, viene sistemato in uno dei palazzi del Canal Grande, la strada più bella e famosa del mondo.
Gli ambasciatori generalmente avevano una corta permanenza, però nel caso del Mendoza rimane 13 anni nella città lagunare.
La sua principale missione era mantenere la Serenissima unita alla Lega Santa (ricordiamo che la Spagna aveva un Impero dove mai tramontava il sole, però era cosciente che senza la partecipazione di Venezia la guerra contro i Turchi non l’avrebbero vinta), il timore degli spagnoli era che Venezia arrivasse ad un accordo di pace con i Turchi.
L’altra importante missione era vigilare le attività degli agenti francesi a Venezia.
La tappa più importante della vita di questo spagnolo si sviluppa proprio quando vive a Venezia dove conosce i migliori artisti, umanisti; quando acquista grandi opere d’arte e costruisce una Biblioteca che sucessivamente diventa famosa in Spagna.
Juan Hurtado de Mendoza si fa così famoso ed importante a Venezia tanto che riceve perfino minacce di morte da parte di varie potenze europee. La sua importanza arriva al punto che simultaneamente era ambasciatore a Roma dove, dopo la morte del papa Paolo III, influisce sul conclave, per ordine imperiale, un candidato favorevole agli interessi di Carlo V; contro dei suoi desideri viene eletto Giulio III.
Tra le importanti missioni aveva anche quella di rappresentare l’Imperatore nel Concilio di Trento.
Questo personaggio spagnolo nelle sue epistole, che tuttora si conservano, parla molto del periodo veneziano e ci ricorda che la nostra Terra fu importantissima e ambizionata in tutti i tempi.