1797: L’ADDIO AL GONFALONE DEI PANDURI (AL GONFALON) PRIMA DI PERASTO
Dei guerrieri temibili, noti per la loro ferocia, visti piangere come bambini, all’ultimo ammaina bandiera imposto ai nuovi padroni austriaci. Venezia è stata anche questo.
di Luigi Tomaz
Racconta il Conte Viscovich, a proposito di Zara:
“Giurarono fede all’imperatore tutti i Magistrati e circa 2000 soldati veneti che si trovavano in quella fortezza per presidio; quindi si vedeva uno spettacolo generoso e lacrimevole: perché allorquando si venne all’atto di consegnarsi dai soldati il vessillo di San Marco in mano al Generale austriaco, prorompevano in dirotto pianto: a loro rispondevano con altrettante lacrime, i circostanti. I Panduri tra gli altri, gente creduta barbara, davano tali segni di dolore, e di disperazione… che i capitani austriaci concedevano loro di potere continuare nell’uso antico, di portarsi i veneziani vessilli”.
C’è stato a Zara, il tempo per preparare il popolo all’ineluttabilità degli eventi e si è avuta la fantasia di escogitare la cerimonia, civile, militare e religiosa e sopratutto – popolare – del gonfalone.
Il Gonfalone, e il Leone che vi era ricamato non erano per la Repubblica quello che erano le bandiere per gli altri Regni, ma molto di più. Non era l’insegna di una casa regnante che si perpetuava nella Dinastia, nè era l’insegna del Doge. Era San Marco in forma de Lion e San Marco era il vero capo dello Stato.
I re brandivano il loro vessillo, mentre il Doge si inginocchiava davanti all’asta che reggeva il gonfalone e così veniva scolpito e coniato.
La cerimonia è stata, soprattutto agli occhi del popolo il trionfo dell’antico simbolo celebrato con l’onore delle armi dalle due rappresentanze militari in situazione di parità.
NdR. Troviamo questa truppa inquadrata col nome di “Carabinieri” (dotati quindi di fucile corto) ed impiegati anche come scorta delle più alte autorità venete. Usavano il cavallo, ma erano a quanto si può capire, anche appiedati. Il pittore Grevembroch ne ritrasse uno a metà Settecento e qui ve lo ripropongo:
E ne parlammo in un altro articolo: panduri austriaci e veneziani
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