COME COMBATTEVA L’ASSENTEISMO DEI GIUDICI LO STATO VENETO
di Millo Bozzolan
“Quale argomento sarà l’oggetto della mia “pillola storica” storica di domani?”, mi capita di chiedermi talvolta prima di abbandonarmi a Morfeo. E a volte prendo un volume ed apro una pagina a caso, certo che troverò qualche cosa di interessante comunque, tanto la storia di Venezia è ricca di esempi di saggezza e rigore unito a pietas cristiana.
E anche ieri notte è successo così: mi sono imbattuto su un paragrafo che descrive le sanzioni previste per combattere l’assenteismo dei giudici; in questo caso erano gli Avogadori Novi, preposti agli appelli nelle cause civili (ma le sanzioni si applicavano anche agli altri giudici). questo per porre un freno all’arbitrio del magistrato nello svolgimento del suo lavoro. Nel 1689, ad esempio, le cause dei giudici auditoriali duravano in media (udite, udite, oggi in italia si naviga sul decennio) 8,9 mesi con un aumento del tempo che preoccupava il governo veneto.
E così, già dal 1472 fu prevista audizione anche il
venerdì mattina e il sabato pomeriggio (addio week end), e fu istituito poi l’obbligo di farsi “punctare” dal notaio del tribunale, (ovvero “di timbrare il cartellino” si direbbe oggi) il quale ogni giorno annotava assenti e presenti.
“Chi fosse stato assente per più di otto giorni consecutivi senza validi motivi, perdeva il salario. Se invece foisse stato via per più di 30 giorni, avrebbe perso l’ufficio”.
ref. Ceferino Caro Lopez “Gli auditori nuovi e il dominio di Terraferma”.
P. Veronese, Venezia in trono con la Giustizia e la Pace.