Il furto del Corso
di Theusk
Qualche giorno fa ricorreva il triste anniversario del furto, ad opera di Napoleone, dei cavalli della Basilica di San Marco.
Essi appartengono al gruppo dei più antichi lavori artistici che arricchiscono la chiesa e giunsero da Costantinopoli col bottino della IV Crociata, nel 1204. I cavalli, più grandi del vero, e con tracce di restauri molto antichi, restano aderenti al suolo con tre zoccoli e levano il quarto con una straordinaria potenza di movimento come ad esprimere la foga della corsa al punto che, il Petrarca, quando assistette nel 1364 dall’alto della loggia alle feste celebrate in occasione della presa di Candia ebbe a dire ammirandoli da vicino: ” Quasi nitriscono e scalpitano“.
Incerto è ancora il luogo di provenienza della quadriga. Dapprima furono creduti originari della Persia o da Roma, perché si credeva che i greci non conoscessero le quadrighe ma lo Schlegel, sulla scorta di documenti storici, dimostró che queste esistevano anche in Grecia e che venivano innalzate per esaltare i vincitori delle Olimpiadi.
I cavalli, secondo l’ipotesi più gettonata, arrivarono a Costantinopoli dall’isola di Chio per essere posti probabilmente sulle torri dell’ippodromo cittadino,ma la più recente ipotesi di Crome, secondo la quale i cavalli troverebbero un confronto molto convincente con quelli del sarcofago detto “di Alessandro”, datato 312, escluderebbe la provenienza da Chio che in tale epoca non avrebbe avuto la possibilità di finanziare un’opera così importante e ne farebbe derivare l’origine da Delfi (Treccani).
A tutt’oggi, quindi, nonostante le molte teorie formulate, non si è raggiunta la soluzione definitiva del mistero della loro provenienza.
Quando vennero issati sulla loggia della Basilica, nella seconda metà del XIII secolo, la Repubblica era al vertice della sua grandezza e si narra che nel 1374 Andrea Doria, sicuro della vittoria sui Veneziani durante la guerra di Chioggia, abbia risposto agli ambasciatori veneti, inviati a trattare la pace, che non si poteva parlare di pace prima che fossero state messe le briglie ai cavalli sfrenati di San Marco.
La quadriga, preziosa non solo per fattura ma anche per il materiale impiegato,( bronzo a cera persa, dicono alcune fonti, altre rame) e foglia d’ oro, fu fatta scendere nel tristissimo giorno del 17 dicembre del 1797, quando Napoleone ne ordinó il prelievo per abbellire l’arco del Carrousel di Parigi.
Nel 1815 furono finalmente restituiti e reintegrati, ma tolti di nuovo, per ragioni di sicurezza, durante i due conflitti mondiali.
Che dire dei rubini che secondo alcuni avrebbero costituito gli occhi dei cavalli e che sarebbero stati rubati dai Francesi? Non ho trovato notizie sicure a riguardo, se qualcuno di voi ne avesse sarebbe bello poterle condividere